Veneto, sicurezza sul lavoro: 7 morti in più e infortuni che sfiorano +25%

Denunce in aumento: Cgil Veneto chede di applicare integralmente e in modo rigoroso il Piano strategico per la sicurezza approvato nel 2022

La Cgil del Veneto commenta i dati degli infortuni e degli inicdenti mortali in Veneto che, rispetto alla media italiana, continuano a crescere e chiedono al Governo e alla Regione di agire

Tutti i dati in crescita Il caso emblematico? Lo studente Giuliano De Seta Cgil al Governo: "No a voucher e precarizzazione"

 

Tutti i dati in crescita

Il dato più tragico sono le denunce d'infortunio con esito mortale (compresi quelli in itinere) che sono passati, secondo dati Inail, dalle 97 del novembre 2021, alle 104 del novembre 2022 (+7,2%): anziché decrescere, le morti bianche sono state 7 in più. "Si tratta di dati - dichiara Silvana Fanelli, segreteria confederale Cgil Veneto - per nulla confortanti. In questo  caso siamo in contro tendenza rispetto al dato nazionale, dove gli infortuni letali diminuiscono da 1.116 a 1.006. Evidentemente, l'insicurezza sul lavoro è un problema nazionale, ma esiste una specificità della nostra Regione, dove le cose, sotto questo punto di vista, vanno perfino peggio". Le denunce di malattia professionale nei primi undici mesi dell'anno sono 3566, contro le 3152 dello stesso periodo del 2021 (+ 13,1%). Crescono notevolmente anche le denunce di infortunio, che passano da 62.953 a 78.371 (+24,5%).

Il caso emblematico? Lo studente Giuliano De Seta

"Per capire la drammaticità di questi numeri - prosegue la sindacalista - basta immaginare, dietro ognuno di essi, un lavoratore o una lavoratrice che sono usciti di casa per andare a lavorare e non sono più tornati dalle loro famiglie. È impossibile, in questa sede, ricordare ciascuno di loro, e sceglierne solo alcuni farebbe un torto a tutti gli altri. Se proprio dovessi indicare il caso più emblematico, però, non potrei che citare quello di Giuliano De Seta, lo studente che ha perso la vita mentre maturava crediti formativi in un'azienda di Noventa di Piave. Perché è intollerabile che si possa morire di lavoro, lo è addirittura di più se un'incidente mortale colpisce chi frequenta ancora le aule scolastiche, chi non dovrebbe correre nessun genere di pericolo durante gli anni della sua istruzione". 

Cgil al Governo: "No a voucher e precarizzazione"

La sindacalista della Cgil ricorda che "nelle prossime settimane dovrebbe riunirsi il tavolo della sicurezza presso il Ministero del Lavoro. In quell'occasione si comprenderà quali iniziative intenda mettere in campo il nuovo Governo per rendere sicuri e sani i luoghi di lavoro. Le scelte compiute fin qui, con l'ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro attraverso i voucher e con la totale liberalizzazione degli appalti approvata dal Consiglio dei Ministri, non vanno affatto nella direzione giusta".

"Mobilitazione finché non ci sarà netto miglioramento"

"Ma su un tema così cruciale e delicato - conclude Silvana Fanelli - il dovere di agire non può ricadere solo sul livello nazionale, anche il livello territoriale deve fare fino in fondo la sua parte. E noi, come Cgil Veneto, insieme a Cisl e Uil, continueremo a richiamare alle proprie responsabilità sia le nostre contro parti, sia la Regione. Nell'anno appena trascorso abbiamo ottenuto la sottoscrizione e l'approvazione del nuovo Piano strategico per la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro. Nel 2023 proseguiremo la nostra attività per pretendere la sua applicazione integrale e rigorosa. Quanto fatto fin qui non basta: sempre più persone continuano ad ammalarsi, infortunarsi, morire di lavoro. La nostra mobilitazione non si arresterà finché un netto miglioramento della situazione non sarà tangibile".

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