Morti sul lavoro, Veneto sesta regione d'Italia nel 2021
Venezia, 2 febbraio 2022 – Veneto sesta regione in Italia per numero di infortuni. Sono complessivamente 105 i lavoratori morti in Veneto nel corso del 2021, un aumento del 22% rispetto alla fine del 2020. Lo evidenzia una rilevazione di Vega Engineeringn sottolineando che si tratta di un dato in controtendenza rispetto al resto d'Italia in cui si rileva un decremento medio della mortalità pari al 4% (da 1.270 del 2020 a 1.221 del 2021).
In Veneto, dall'analisi emerge che tra i 105 infortuni mortali verificati da gennaio a fine dicembre 2021, sono 78 le vittime rilevate in occasione di lavoro (+20% rispetto al 2020 quando erano 65) e 27 i lavoratori che hanno perso la vita in itinere (+ 28% rispetto al 2020 quando erano 21). Per effetto di questi dati la regione è al sesto posto nella graduatoria nazionale per numero di decessi in occasione di lavoro.
Non è partito bene il 2022 che conta solo nelle ultime 48 ore due morti. L'ultimo incidente ieri 1 febbraio è costato la vita a un operaio 50enne. L'incidente è successo nel Veneziano, all'interno di una azienda di Fusina. I sanitari hanno cercato di rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare, l'uomo è morto sul posto. Mentre il giorno prima era deceduto in ospedale dopo giorni di agonia un operaio di Porto Marghera, era stato colpito da una pala meccanica in movimento.
Mappatura del rischio di morte sul lavoro da zona gialla
Il Veneto, però, continua a rimanere tra le regioni a minor rischio di mortalità sul lavoro. A fine 2021 si conferma in zona gialla, secondo il sistema di categorie basato sull'indice di incidenza, cioè il rapporto tra infortuni e popolazione lavorativa presente nella regione, proposto dall'Osservatorio Sicurezza Vega. Ed è questo l'indicatore più importante per definire il livello di sicurezza dei lavoratori secondo Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre, che ha ideato ed elaborato la mappatura del rischio di morte sul lavoro.
L’Italia divisa a colori per sicurezza sui posti di lavoro
L'Italia a colori proprio alla stregua della mappatura dell'emergenza pandemica. La zona gialla, quella in cui rientra il Veneto, è la seconda fascia, dopo la bianca, che raggruppa le regioni con incidenza degli infortuni mortali sul lavoro inferiore alla media nazionale. A fine del 2021, infatti, il Veneto fa registrare un'incidenza di mortalità compresa tra 0,75 e 1 rispetto alla media nazionale (Im - Indice incidenza medio, pari a 42,5 morti ogni milione di lavoratori).
"Per quanto riguarda la riconferma dell'incremento della mortalità in regione anche a fine anno, è certamente testimonianza della ripresa economica e produttiva della nostra regione negli ultimi mesi - sottolinea Rossato -. Teniamo, poi, a sottolineare nuovamente che l'incidenza di mortalità rispetto alla popolazione di un territorio deve diventare il vero parametro per decretare un maggiore o minore rischio nel confronto con le altre regioni italiane".
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A Verona e Rovigo la maglia nera
E' Rovigo la provincia veneta in cui i lavoratori rischiano di più. L'indice di incidenza degli infortuni mortali per la provincia rodigina, infatti, è pari a 64,2, contro una media regionale di 36,9. Seguono: Venezia (41,2), Verona (40,6), Treviso (35,9), Padova (35,4), Vicenza (27,4) e Belluno (23).
Verona è la provincia in cui si conta il maggior numero assoluto di vittime sul lavoro (22). Crescono del 6% le denunce di infortunio totali: 3.990 in più dello scorso anno (da 65.437 a 69.427). A Verona la maglia nera in regione per il più elevato numero di denunce totali di infortunio: 14.084. Seguono: Vicenza (13.140), Treviso (13.045), Padova (12.743), Venezia (11.334), Belluno (2.670) e Rovigo (2.411).