Ancona, 16 dicembre 2010 - E’ in mezzo alla bufera. Le dimissioni dell’assessore alla Protezione civile, Fabio Borgognoni sono cosa data per scontata. Verso di lui una mozione di sfiducia del Pdl, le ire di mezzo partito socialista e i dubbi della restante parte con tanto di richiesta di una commissione d’indagine. Dopo il flop neve di poco meno di un anno fa, l’assessore è di nuovo in mezzo alle critiche, alle contestazioni feroci degli automobilisti anconetani, e tra le perplessità di chi lo ha sempre difeso, sindaco compreso. Proprio a lui si sono rivolti alcuni esponenti del Partito democratico, ma anche i duri dell’Italia dei valori, Andrea Filippini e Bruno Brandoni. Unica la richiesta: Borgognoni rimetta le deleghe nelle mani del primo cittadino come ‘mea culpa’ di quanto accaduto.

 

Nella mattina di ieri c’è stato dunque fermento a Palazzo del Popolo per via delle telefonate che ha ricevuto Gramillano, anche in casa socialista c’era parecchia agitazione tanto che era convocato un direttivo per le 17.30 poi disdetto per via delle cattive condizioni meteo. Da più parti nel tardo pomeriggio si susseguivano voci circa la volontà dell’assessore di dimittersi: "Vedremo. Valuteremo gli sviluppi di questa cosa. Io per il momento sono tra amici nella centrale operativa a monitorare la situazione", ha risposto quando è stato contattato dal Carlino. In mattinata Borgognoni aveva però difeso il suo operato: "Non c’è niente che non è andato — ha detto riferendosi alla prima giornata di neve — O meglio, tutto ciò che avevamo deciso nella riunione del Coc (centro operativo comunale) e dunque il piano di programmazione degli interventi è stato rispettato. Siamo rimasti nelle strade fino alle due di notte per permettere al traffico del porto di defluire". Se di responsabilità si vuole parlare, "la Protezione civile aveva previsto che questo tipo di manifestazione si sarebbe verificata nel pomeriggio non fin dal mattino, e sicuramente non ci aspettavamo che l’autostrada venisse chiusa, senza darci preavviso, non sapevamo nemmeno della manifestazione studentesca". 

 

DELLA STESSA IDEA è il sindaco: «Ci sono stati eventi contemporanei non previsti, ma il programma messo in piedi dal Coc ha funzionato e noi siamo stati presenti sul territorio a monitorare la situazione». Non la pensa allo stesso modo però il capogruppo dei Socialisti, Matteo Vichi: «Le responsabilità sono di tutta la giunta, sindaco compreso. Non è pensabile che intere strade siano bloccate, che le scuole rimangano senza cibo, e il tutto per colpa di una nevicata abbondantemente prevista». Proprio i sociliasti proporranno «la creazione di una commissione d’inchiesta per valutare le responsabilità tecniche e politiche di quanto accaduto», aggiunge Vichi.

 

A PRENDERE le difese dell’operato dell’Amministrazione è anche il vicesindaco, Marcello Pesaresi: «Ci sono state una serie di cause concomitanti a fare volgere al peggio la situazione. L’intera questione è passata nelle mani della Protezione civile, dell’Anas, della polizia stradale, noi abbiamo pensato al nostro traffico. Non è vero però — afferma Pesaresi — che i nostri mezzi sono arrivati in ritardo, solo un paio sono partiti dopo tutti gli altri che erano già su strada prima che iniziasse a nevicare forte».