Delitto Alice Neri, la moglie di Mohamed gli coprì la fuga: "Dirò che non so dove sei"

Il tunisino accusato dell’omicidio della giovane mamma incontrò la compagna in stazione a Milano prima di fuggire all’estero. I carabinieri lo hanno riconosciuto anche grazie alla vistosa fede nuziale

Modena, 20 dicembre 2022 - Al telefono con i giornalisti aveva consapevolmente mentito, ‘coprendo’ di fatto la fuga del marito. Nonostante - è bene sottolinearlo - la moglie di Mohamed Gaaloul allo stato attuale non risulti indagata, come chiarito dalla Procura, ha cercato in ogni modo di difenderlo e di convincere gli interlocutori  che, mentre lei parlava, Mohamed si trovava poco distante ma sempre in Grecia, insieme a lei per godersi insieme il viaggio di nozze.

Alice Neri e Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino arrestato in Alsazia
Alice Neri e Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino arrestato in Alsazia

In realtà – in base a quanto emerge dalle indagini – la giovane sposa avrebbe aiutato e facilitato nella fuga verso la Svizzera DI Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino indagato per omicidio volontario e distruzione di cadavere a seguito del delitto della giovane mamma di Rami di Ravarino, Alice Neri. C’era chi faceva insomma quadrato attorno allo straniero clandestino affinchè sfuggisse alle forze dell’ordine, dopo il ritrovamento del corpo carbonizzato della vittima nelle campagne di Concordia la sera del 18 novembre.

Ma la moglie dell’arrestato davvero era a conoscenza dei motivi per i quali il marito era fuggito repentinamente da Vallalta? Era il 24 di novembre quando Mohamed cercava di tranquillizzare telefonicamente la moglie, chiedendole di "non essere angosciata" per lui pur essendo sparito di casa. "Fai fare una passeggiata al cane ma non angosciarti – le diceva – oggi ho dormito per strada". Secondo la Procura era apparso evidente che per Mohamed, quello, fosse un evento eccezionale. Il tunisino aveva chiesto alla moglie di non rientrare nella loro abitazione. A seguito di quegli ‘accordi’ la moglie dalla Bassa si era spostata a Bologna, per poi arrivare a Milano – il 26 novembre – dove aveva incontrato il marito in stazione per poi arrivare a Monza, Como e oltrepassare il confine con la Svizzera insieme all’uomo. Mohamed, mantenendosi a distanza, aveva spiegato alla donna come raggiungerlo. Una volta trovata la moglie, aveva disattivato il telefono. "Dirò che non so dove diavolo sei", diceva intercettata la donna. Dalle indagini è emerso anche che un connazionale di Mohamed gli avrebbe spedito dei soldi da Vienna tramite la moglie.

Per quanto riguarda le indagini svolte dai carabinieri, è stato il vistoso anello che Mohamed Gaaloul portava all’anulare sinistro a giocare un ruolo chiave nella sua identificazione. Proprio quell’anello, infatti, emerge con chiarezza nei filmati del sistema di videosorveglianza del bar in cui incontrò Alice. Ma quell’anello viene anche riconosciuto dagli stessi inquirenti sui social: infatti nelle foto pubblicate sul profilo facebook della moglie del tunisino, postata il nove novembre – il giorno successivo il matrimonio - si nota con chiarezza la vistosa fede. Intanto giovedì Mohamed sarà al centro di una nuova udienza, dopo quella per la convalida dell’arresto. Infatti giovedì mattina si deciderà sulla sua riconsegna in Italia, alla quale Mohamed Gaaloul non si dovrebbe opporre.