Ancona, 6 febbraio 2013 - GIALLO a Montedago, ragazza anconetana racconta alla squadra mobile di essere stata aggredita, sequestrata e fatta oggetto di violenze in una casa abbandonata. Una storia ancora tutta da chiarire quella che ha visto protagonista una ragazza di 29 anni, residente al Piano.
Se fosse confermato il suo racconto, si tratterebbe di un fatto gravissimo. Gli inquirenti, tuttavia, stanno analizzando a fondo le sue dichiarazioni, drammatiche e allo stesso tempo con alcune incongruenze. I fatti tra il pomeriggio e la sera di lunedì. Una cosa è certa, la 29enne è rimasta ricoverata in pronto soccorso all’ospedale di Torrette per quasi dodici ore e qui è stata sottoposta ad una serie di accertamenti clinici, ma soprattutto psicologici.
 

ATTIVATO l’intero apparato ospedaliero, compresa un’unità speciale contro le violenze sessuali. La ragazza ha raccontato di essere stata prelevata e portata nella casa abbandonata con l’obiettivo di uno stupro. Violenza che poi la stessa non avrebbe confermato. Dalla visita sono emerse anche contusioni e ferite in alcune parti del corpo, tra cui le cosce e il viso.
E’ il pomeriggio di lunedì, la 29enne - dipendente di un’azienda della Baraccola - si trova in uno dei parchi di Montedago, quello a cui si accede da via San Gaspare.
Al momento di lasciare il luogo per risalire a bordo della sua auto, parcheggiata in una zona priva di illuminazione, sarebbe stata aggredita da due uomini col volto travisato. Con la minaccia dei coltelli - sempre stando al suo racconto - i due l’avvrebbero costretta a seguirli.
 

LA GIOVANE non ha saputo fornire dettagli approfonditi sui due presunti aggressori, a parte che non erano italiani. I due tipi sarebbero riusciti a portarla dentro la casa abbandonata, senza porte e finestre, lei gettata a terra e i polsi legati dopo una violenta colluttazione per sfuggire ai suoi aguzzini. Il suo racconto è proceduto tra le lacrime, passando attraverso il momento più drammatico. I due, infatti avrebbero iniziato a calarsi i pantaloni, pronti a disporre del corpo della ragazza. Istanti terribili. Poi i latrati di un cane molto vicino, rumori sospetti, tali al punto da convincere i due aggressori a rivestirsi in grande fretta, lasciarla a terra e allontanarsi. Con fatica l’anconetana sarebbe riuscita a slegarsi. Infreddolita e terrorizzata si è poi accorta di una perdita di sangue che l’avrebbe fatta svenire. Quando è tornata in sé, sempre all’interno della casa diroccata, ha capito che era molto tardi. A piedi ha raggiunto la sua auto e poi ha deciso di denunciare l’aggressione subita. Innescando l’intervento della squadra mobile che ieri ha svolto le indagini, analizzando a fondo la storia, lo scenario in cui sarebbe avvenuta e valutandone l’attendibilità.
 

p.cu.