Jesi (Ancona), 14 febbraio 2018 - La zia 91enne è morta lo scorso maggio, lasciando un'eredità milionaria fra appartamenti e libretti di deposito. L'erede è un lontano nipote, un pensionato 73enne che vive fuori regione, e che qualche tempo fa si è sentito rivolgere una richiesta di estorsione in piena regola: "Se non mi dai 450.000 euro, tiro fuori il testamento olografo di tua zia che lascia tutti i suoi beni immobili (per milioni di euro) ad un ente di beneficienza". L'uomo si è rivolto ai carabinieri, e la donna che ha tentato l'estorsione è stata arrestata. Ai domiciliari è finita una 66enne jesina pensionata, ex dipendente pubblica che in casa aveva tre testamenti olografi in favore di altre persone, i quali presentavano una firma a prima vista difforme da quella dell’anziana. Ma non solo, i militari hanno rivenuto e sequestrato un libretto di deposito intestato alla defunta i quale conteneva una somma di 600mila euro. L’arrestata e la defunta erano legate, a dire della 66enne da un rapporto di grande vicinanza tantochè la prima avrebbe anche assistito l’anziana.
Dopo le ripetute chiamate a scopo estorsivo ricevute, il 73enne ha allertato i carabinieri che, ieri pomeriggio, nell'ora dell'appuntamento, si sono appostati in una stanza di uno degli immobili ereditati dalla vittima. Di là la 66enne arrivata con il marito, la cui posizione è al vaglio, rifiutava l’assegno che la vittima aveva già dato in copia ai militari, chiedendo invece un bonifico su proprio conto corrente. A quel punto, quando la donna ha consegnato il foglietto con l’Iban i carabinieri, coordinati dal maresciallo Raffaele Verna e capeggiati dal maresciallo Pasquale Matani sono usciti dalla stanza vicina, traendo la donna in arresto. Ora si trova ai domiciliari a disposizione del pm Daniele Paci e dovrà rispondere di tentata estorsione e appropriazione indebita.