ALESSANDRA PASCUCCI
Cronaca

Alunni disabili maltrattati, maestre indagate

Falconara, inchiesta su due insegnanti dopo la denuncia di una collega

Una ragazza disabile (foto d'archivio)

Una ragazza disabile (foto d'archivio)

Falconara (Ancona), 16 dicembre 2015 - Si allunga l’ombra dei maltrattamenti sulla scuola speciale ospitata nel Centro Bignamini di Falconara, un reato particolarmente odioso, perché sarebbe stato commesso su bambini ancora più indifesi dei loro coetanei: le presunte vittime degli abusi sarebbero alunni affetti da gravi disabilità, tanto da non riuscire nemmeno a parlare.

Le accuse, che dovranno essere dimostrate con un processo, pesano come un macigno su due maestre di sostegno, che per l’anno scolastico 2015-2016 sono state trasferite in un’altra scuola. Gli episodi oggetto di indagine sarebbero però avvenuti nell’autunno del 2014, epoca in cui la professoressa Gaia Gentili, allora dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Falconara Centro da cui dipende la scuola speciale, presentò una denuncia ai carabinieri di Falconara.

Alla preside si era rivolta una delle maestre in servizio nei locali del Bignamini, che aveva assistito a episodi che potevano configurare il reato di maltrattamenti aggravati.

La professoressa Gentili, appena raccolta la segnalazione dell’insegnante, aveva raggiunto immediatamente la Tenenza cittadina e i militari hanno avviato l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo. I carabinieri hanno ascoltato tutti gli insegnanti di sostegno che erano in servizio nella scuola allestita all’interno del Bignamini, una quindicina in tutto, e hanno poi trasmesso alla Procura di Ancona i risultati delle indagini.

Se effettivamente le due maestre, quest’anno, fossero state trasferite in un’altra sede, questo potrebbe far presupporre che la pubblica accusa abbia raccolto elementi sufficienti a ritenere fondate le segnalazioni. Questo non significa, in ogni caso, che le contestazioni superino la prova del processo. Per tutto lo scorso anno scolastico, tra l’altro, le due indagate hanno regolarmente svolto il loro lavoro, senza che venissero adottati provvedimenti temporanei di sospensione.

Invita alla cautela il dottor Paolo Perucci, direttore del Centro Bignamini. «Il nostro Centro – spiega Perucci – è estraneo all’intera vicenda. La scuola speciale dispone di locali all’interno del nostro edificio, ma la scuola è gestita autonomamente dall’Istituto Comprensivo centro, tanto che il nostro personale non è stato coinvolto nelle indagini. Se ci sono stati effettivamente episodi di maltrattamenti vengano alla luce e si faccia il possibile affinché non si ripetano». La scuola speciale attivata al Bignamini copre l’intero arco della giornata e accoglie circa 30 alunni fino a 16 anni.