Chiaravalle, denunciata l’ex giunta per abuso di ufficio

La vicenda riguarda il chiostro millenario dell’Abbazia Santa Maria in Castagnola

Il sindaco Montali con il vicesindaco Moscatelli

Il sindaco Montali con il vicesindaco Moscatelli

Chiaravalle (Ancona), 27 novembre 2016 - Chiostro millenario dell’Abbazia Santa Maria in Castagnola, ceduto in cambio degli orti cistercensi, per far passare la strada di accesso al nuovo megastore? Denunciata per abuso d’ufficio l’ex sindaca Daniela Montali, la sua giunta in carica nel 2010 e gli allora funzionari comunali. La giunta era allora formata da Giovanni Brandoni (oggi segretario del circolo locale Pd), Roberto Martarelli, Cristina Ciciani, Lorenzo Fabbri, Giulia Fanelli. Vicesindaco era Antonio Moscatelli. Avviata nel marzo 2015 l’indagine di polizia giudiziaria sull’area ex Cral-Fintecna e sui beni scambiati dal Comune con la parrocchia, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio dopo avere ascoltato gli interessati, acquisito gli atti in Comune, ora hanno chiuso le loro indagini da cui sono scaturite una decina di denunce alla Procura della Repubblica. Il pubblico ministero Paolo Gubinelli non ha ancora chiuso le indagini, ma per i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio il chiostro millenario era inalienabile e vincolato e dunque si configurerebbe un abuso d’ufficio in capo a chi ha dato l’ok alla cessione.

Rischiano la sbarra gli ex amministratori della giunta del sindaco Montali (Pd) che, sfiduciata nell’ottobre 2012, sedici giorni dopo le dimissioni hanno dato l’ok al piano particolareggiato del centro storico con cui si è aperta la strada al progetto commerciale accanto all’Abbazia del Mille e cento. Un progetto che di fatto è fermo anche per il vincolo apposto appena due mesi fa dalla commissione regionale per il patrimonio culturale sull’intera area attorno all’Abbazia. Nella delibera consigliare del 21 maggio 2010 in cui si è varata la convenzione (la bozza era stata elaborata dalla giunta comunale un paio di settimane prima) tra il Comune di Chiaravalle e la parrocchia di Santa Maria in Castagnola per la cessione in diritto di superficie locali ex agenzia Tabacchi c’è il no solo di soli tre consiglieri su 17 presenti quelli di Sinistra l’Arcobaleno. Favorevole anche l’opposizione di centro destra. L’indagine giudiziaria è scaturita dall’esposto di un cittadino che denunciava la ‘vendita’ del chiostro millenario, riferita dal Carlino un anno e mezzo fa, aveva fatto indignare il mondo della cultura, anche nazionale, compreso il giornalista Gian Antonio Stella e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il Comune ha ceduto alla parrocchia il diritto di superficie (per 99 anni) su 800 metri quadrati di monastero millenario (venduto 30 anni fa dal Monopolio di Stato al Comune per 400 milioni di lire con il vincolo di destinazione pubblica, «che non può essere mutata» del bene). Il valore del chiostro, ristrutturato attorno al Duemila con fondi pubblici, sfiorerebbe i 900mila euro mentre la fascia di terreno acquisita dal Comune, circa 2mq dove oggi ci sono gli orti, varrebbe un decimo del monumento trasferito alla parrocchia. Proprio negli stessi giorni la Servizi srl acquistò dalla Fintecna l’area da destinare a centro commerciale, progetto a loro dire concertato anche con gli uffici comunali. Sarà la Procura ora che potrebbe disporre però ulteriori indagini, a decidere sul rinvio a giudizio.