Ancona, 10 maggio 2011 - HA VINTO TUTTO. Che vogliamo dire all’Ancona ed alla sua meravigliosa stagione del Triplete in cui ha conquistato Coppa Marche, Coppa Italia e campionato? Purtroppo il teatro non è quello solito, non è la serie B alla quale la città sembrava abbonata senza neppure troppi sforzi economici. L’Ancona (foto a destra) ha vinto tutto solo in Eccellenza, la categoria in cui è malamente precipitata dopo l’assurda mancata iscrizione in cadetteria. Il primo passo per uscire dall’inferno è stato fatto, ma il cammino è ancora interminabile. Non diciamo la serie B, ma quantomeno per le possibilità economiche della città, per la sua storia calcistica, la Prima Divisione sarebbe una dimensione più che dignitosa. Ma oggi bisognerebbe vincere altri due campionati per arrivarci, a meno che non si realizzi quel ripescaggio che molti valutano — a torto — scontato in Seconda.


IL PRESIDENTE MARINELLI continua a ripetere che farà di tutto per andare in Seconda Divisione, ma non manca neppure di confidare a un po’ troppa gente — al solito chiacchierona — che invece un campionato in serie D non sarebbe male per farsi le ossa e dare una doverosa assestata ad una società ancora ammantata di dilettantismo. Probabilmente è solo una questione di soldi per cui, al di là delle spaventose prime cifre fatte trapelare dalla Federazione per candidarsi al ripescaggio, bisognerà aspettare l’estate inoltrata per capirci qualcosa.

L’anno scorso la serie D non fu giudicata da Marinelli categoria da prendere al volo per cambiare i connotati a quel Piano che in passato si era distinto per la puntualità con cui perdeva gli spareggi. Ora che quella squadra e quella società sono diventati l’Ancona 1905 le cose filano in altro modo: una vittoria tira l’altra, per cui tutto è possibile, anche che il presidente dica due giorni di fila la stessa cosa: aspettando il professionismo, sarebbe già una rivoluzione.