Jesi, 1 luglio 2010 - Game over. Jesi vende il titolo sportivo a Conegliano e abbandona la serie A1 per ripartire dalla C o più probabilmente dalla B2. In proposito se ne saprà di più nei prossimi giorni, ma di certo c’è che dopo dieci anni di presenza fissa nella massima categoria, la società rossoblù scompare dalla geografia della pallavolo che conta.

 

Una decisione che di fatto era nell’aria, praticamente certa già da qualche settimana, da quando la famiglia Pieralisi aveva deciso di rinunciare al volley femminile d’elite e le più importanti giocatrici avevano preferito, consensualmente con la società, scegliersi destinazioni diverse. Ieri mattina a mezzogiorno è arrivata la più scontata delle conferme, quando è scaduto il termine per la presentazione delle domande di partecipazione alla prossima serie A.

 

Jesi, come previsto, non c’era, perché il suo titolo sportivo è stato ceduto a Conegliano, che così acquisisce il diritto a partecipare alla massima categoria. Nulla, almeno a livello ufficiale, trapela sui costi dell’operazione e su quanto sia entrato nelle casse della società jesina. In ogni caso Conegliano sarebbe riuscita a completare l’acquisto grazie anche ai proventi intascati della cessione, avvenuta nei giorni scorsi, del diritto di A2 passato nelle mani del team piemontese del Giaveno.

 

Una sorta di partita di giro per soddisfare le esigenze delle tre piazze, compresa quella jesina, in cui evidentemente alla fine a farla da padrona è stata la stanchezza dei vertici dirigenziali per una serie di motivazioni. Da quelle finanziarie per spese spesso assai consistenti per i nomi più importanti in rosa ad un feeling con la città che ultimamente – presenze dei sostenitori alle partite casalinghe alla mano – è sembrato andare scemando.

 

Ora, dunque, resta da pianificare il post serie A partendo dall’inevitabile riorganizzazione societaria. In ballo c’è non tanto e non solo la categoria da cui si ricomincerà - l’ipotesi B2, appunto, sembra la più concreta - quanto il destino di un settore giovanile che negli anni, all’ombra della prima squadra, è cresciuto sensibilmente nel numero degli iscritti e nelle potenzialità. Probabile, dunque, che si ricomincerà con una pallavolo in cui l’aspetto agonistico si sposerà con la funzione sociale nella speranza di forgiare e lanciare nuovi talenti.