Le rose realizzate all’uncinetto dagli studenti delle superiori

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Studenti e insegnanti insieme per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne. In attesa dei primi addobbi natalizi, a partire dalla serata di ieri le principali vie del centro storico stanno ospitando una cinquantina di rose rosse realizzate all’uncinetto dai ragazzi della scuola superiore Mazzocchi-Umberto I, disseminate nel cuore pulsante della città con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’idea è della professoressa Francesca Faraone, insegnante di Discipline grafiche e pittoriche, che in collaborazione con la collega e docente di lettere Elisabetta Del Giovane ha condiviso la sua passione per l’uncinetto con i suoi giovani studenti in nome di una causa molto importante, quella della lotta alla violenza di genere. "Coltivo l’hobby delle tessiture – racconta la professoressa Faraone – e l’uncinetto è senza dubbio la tecnica più semplice da insegnare a realizzare a scuola. Non solo le ragazze, ma anche i ragazzi hanno subito mostrato un grande interesse: qualcuno mi ha anche chiesto di estendere il progetto anche al di là della giornata del 25 novembre".

È bastata appena qualche settimana di lavoro per prendere confidenza con gli strumenti del mestiere, con un gruppo di lavoro che si è dedicato alla realizzazione delle rose all’uncinetto e altri ragazzi che, in contemporanea, hanno dato libero sfogo alla creatività in ambito letterario, conducendo ricerche sull’origine e le motivazioni che hanno portato l’assemblea delle Nazioni Unite a proclamare la giornata internazionale e cimentandosi nella stesura di testi poetici da accompagnare alle rose. Parole di speranza che gli ascolani potranno cogliere e far proprie semplicemente passeggiando per il centro storico e avvicinandosi alle creazioni artistiche delle professoresse Faraone e Del Giovane e dei loro studenti, con un’installazione accuratamente studiata per catturare lo sguardo dei passanti su corso Mazzini, piazza del Popolo e gli altri principali luoghi di passaggio e di ritrovo.

Federico Ameli