Addio a Osvaldo Orsini, la città in lutto

Aveva 83 anni, storico fondatore della società sportiva ‘Fratelli Orsini’

Osvaldo Orsini con il nipote Remo

Osvaldo Orsini con il nipote Remo

Ascoli, 16 agosto 2016 - Ascoli in lutto. La scomparsa di Osvaldo Orsini ha profondamente commosso tutta la città. Ottantatré anni, storico fondatore della squadra di calcio dei Fratelli Orsini, dirigente federale, medaglia d’oro al merito Coni, ma anche punto di riferimento per tanti giovani ascolani.

Sempre pronto a dispensare consigli, conosceva tutti i regolamenti e le carte federali come pochi, per qualsiasi controversia regolamentare il punto di riferimento era Osvaldo Orsini. Era il primogenito di Giulia cui sono seguiti altri due fratelli, Gianni ed Ennio. Giulia era rimasta vedova da giovanissima e aveva cresciuto con tanti sacrifici i suoi figli. Giulia era stata anche la presidentessa di una squadra di calcio denominata Taverna di Cecco sponsorizzata dal locale davanti allo Squarcia.

Osvaldo era custode, magazziniere, segretario, guardalinee, dirigente accompagnatore e grande tifoso. Ma soprattutto amava il calcio e rispettava gli arbitri. Proprio la sezione Aia ‘Guiducci’ di Ascoli e il presidente Massimo Vallesi hanno voluto porgere il loro saluto di cordoglio alla famiglia. Zio dell’allenatore Remo Orsini era stato anche dirigente accompagnatore della formazione Giovanissimi Nazionali dell’Ascoli Calcio nell’anno sportivo 2012-2013 proprio con Remo Orsini allenatore. Osvaldo si è arreso dopo una lunga malattia che solo alla fine ne ha fiaccato le energie. Si è spento nella sua casa di Castellano sopra a Piagge. I funerali inizialmente previsti al Santissimo Crocifisso a Porta Rimana, si svolgeranno invece questo pomeriggio alle ore 16 nella Cattedrale di Sant’Emidio capace di accogliere tutti coloro che vorranno porgere l’estremo saluto al grande Osvaldo. Alla moglie Elena, alle figlie Giulia, Miriam e Barbara, ai nipoti Astrid, Ludovica, Cecilia, Riccardo, Lorenzo, Diego e Elena giungano le sentite cordoglianze del Carlino.

Valerio Rosa