Terremoto, l’arrivo a San Benedetto: "Non trattateci da turisti"

In 300 dislocati all’interno di 3 alberghi, tanti gli anziani

Terremotati di Arquata all’hotel Solarium (foto Desideri)

Terremotati di Arquata all’hotel Solarium (foto Desideri)

Ascoli, 31 ottobre 2016 - In un solo giorno è raddoppiato il numero dei terremotati ospitati a San Benedetto. Per tutta la giornata di ieri, tra auto private e mezzi della protezione civile, ci sono stati trecento arrivi da Arquata e dalle sue frazioni, agli hotel Persico, Solarium e Maestrale. «Ho un’azienda edile e stamattina ho aiutato io stesso con la mia ruspa a liberare la strada da alcuni massi, per consentire alla protezione civile di passare», riferisce Giuseppe Corradetti, 44 anni, arrivato intorno alle 19 al Solarium insieme alla moglie e ai figli di 12 e 16 anni. Circa trecento persone, tutte già raggiunte dal terremoto, ma non dai crolli.

Per questo in tanti erano addirittura tornati nelle rispettive abitazioni, come lo stesso Giuseppe. Sono scesi al Solarium, al Persico e al Maestrale quasi fossero fermate di una linea urbana, a bordo di mezzi della Start, portando con sé poche cose. La città ospita ormai intorno alle settecento persone, dopo le scosse del 24 agosto e quelle di ieri, tra hotel e appartamenti privati; persone giunte sulla costa a bordo di auto private o mezzi messi a disposizione dalla protezione civile. Carmela, 41 anni, anche lei arrivata al Solarium con due figli grandi, vive poco meno di un paradosso: fino a pochi giorni fa lavorava all’hotel Terme di Arquata. Da ieri, lei stessa si trova in un albergo. Molti dei ragazzi – quelli di Carmela e quelli di Giuseppe – frequentavano scuole ad Ascoli, e superato il ponte di Ognissanti torneranno forse alla normalità. Lello Candeloro, titolare del Maestrale poco distante dalla riserva della Sentina, ci riferisce che il suo hotel – aperto tutto l’anno – ha ricevuto ieri una sessantina di persone, tra cui una ventina di bambini, distribuiti in ventinove stanze. Altre persone si sono aggiunte nel vicino hotel Canguro (quarantacinque stanze in tutto), già meta di terremotati da Arquata e Acquasanta. Molti gli anziani, come Irma, 94 anni, volto sereno e un sorriso per tutti, anche in un momento così drammatico.

Oppure Annita, 83 anni, arrivata all’hotel Persico con il figlio e la nuora. Il titolare del Persico ha messo a disposizione le sue trentasei stanze. Angelo, 70 anni, lancia un appello: «Non trattateci come turisti». Simona è qui con il figlio Kevin iscritto al quarto anno al Linguistico Mazzocchi di Ascoli: «Per i commercianti come me hanno previsto un contributo di cinquemila euro una tantum. Per quanto tempo può essere sufficiente una cifra del genere?». La maggior parte di queste persone è arrivata intorno alle 19, nell’oscurità. Scendere dai pullman ed entrare in hotel è stato un attimo. La tragedia si muove svelta. Per loro da domani inizia una nuova vita, a poca distanza da casa.