Ascoli Piceno, 19 febbraio 2016 - Ieri sera nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria non c’erano posti a sedere. Alla veglia di preghiera per la diciottenne che sta lottando per la vita all’ospedale Torrette di Ancona, hanno voluto partecipare tutti, parenti e amici. Questi ultimi, in particolare, erano numerosissimi. C’erano anche il sindaco Guido Castelli e l’assessore Donatella Ferretti. L’appuntamento era fissato per le 21 ma già alle 20,30 sul sagrato c’era gente. Ragazzi e ragazze di tutte le età, non solo coetanei, tutti con un solo desiderio nel cuore: che la diciottenne vinca la sua battaglia e torni a far splendere il suo sorriso. Sì, perché era proprio la luce del suo volto a farla definire «un angelo» da chiunque avesse incrociato lo sguardo con il suo.
Fino a due settimane fa la ragazza viveva una vita serena tra amici, scuola e famiglia ed era in perfetta salute. Poi, nei giorni di Carnevale, è stata colpita dall’influenza. I sintomi, tipici del malessere stagionale, inizialmente non hanno preoccupato né lei né i suoi genitori: temperatura corporea oltre i 37 gradi, mal di testa, senso di stanchezza. Nonostante il ricorso ai farmaci, però, le sue condizioni non sono migliorate. A quel punto il padre e la madre hanno iniziato a sospettare qualcosa di più serio, anche perché la giovane nella giornata di domenica ha avuto due leggeri mancamenti, piuttosto rari nei casi di normale influenza.
Accompagnata all’ospedale Mazzoni è stata subito visitata dai medici che hanno immediatamente percepito la gravità della situazione. L’equipe sanitaria della struttura ascolana ha contattato i colleghi di Ancona e lunedì mattina la ragazza è stata trasportata dall’eliambulanza all’ospedale regionale Torrette. Durante il trasferimento la giovane, costantemente monitorata, ha anche accusato un arresto cardiaco, per fortuna controllato dai medici finché il cuore non è tornato a battere autonomamente. Una volta giunta a Torrette è stata sistemata nel reparto di rianimazione, dove si trova tutt’ora, e attaccata alla macchina per l’Ecmo, cioè l’ossigenazione extracorporea a membrana: un sistema di alta tecnologia utilizzato per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale. Grazie alla circolazione extracorporea i polmoni e il cuore della ragazza, che è in coma farmacologico, sono mantenuti a riposo in attesa del pieno recupero funzionale.
La speranza, insomma, è viva e ieri i parenti e gli amici hanno pregato insieme proprio per questo. Lo staff medico che sta tenendo sotto osservazione la ragazza eseguirà una verifica la prossima settimana per valutare le condizioni di cuore e polmoni dopo questa prima fase di cura.