Bologna, il Ravone in via del Chiù
Bologna, 4 agosto 2015 - Un equivoco ‘geografico’ ha mandato in tilt i residenti di Saragozza. Tutta colpa del Ravone o, meglio, del Comune che, presentando l’ultimo Piano Operativo Comunale, ha indicato che proprio al sorgeranno 700 nuovi alloggi.
Apriti cielo. Sul gruppo Facebook dei residenti di fuori porta Saragozza si è scatenato l’inferno, perché in città la zona del Ravone è identificato con la via omonima, che sale sui colli parallela a Casaglia a pochi metri dalle scuole Carracci, in perenne attesa di fondi per la loro riqualificazione.
Sul web è stato un diluvio di commenti e proteste: «Ma se prima si parlava di scuole, perchè ora si parla di edilizia residenziale?», si chiede, preoccupato, Luca Caccioni. «Io non so e non mi interessa la natura della questione... quello che so è che Merola aveva promesso che la scuola sarebbe stata fruibile nel 2017 e che lì non sarebbe mai stato costruito nulla», insorge Elisa Solaroli, chiedendo addirittura «di creare un gruppo che giorno e notte presidi la zona impedendo fisicamente di fare un’edificazione che rovinerebbe una delle poche aree verdi urbane ancora degne di esser chiamate tali».
«La scuola? Non ci credo più. Costruiranno e tutto quel verde che vediamo, scordiamocelo!», si rassegna Adriana Calzoni. Anna Maria Giannerini la butta in politica: «Era assolutamente ovvio da subito che l’idea sulle Carracci fosse fare business, è sempre così per la sinistra, come per la destra», mentre Stefano Ferri si chiede «dove sia il posto per fare tutti quegli alloggi, una follia: qui sono tutte case poco fitte, sarebbe come raddoppiare quelle esistenti e di fianco alle Carracci c’è un parco».
A mettere pace è stato il consigliere di Quartiere Francesco Massarenti: «L’area interessata è quella di via del Chiù, in pieno Porto, dove il Ravone riemerge in superficie. Vicino alle Carracci non si costruirà nulla».
f. d. p.
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