La dinastia Talon Sampieri regala nove secoli di storia all’Archiginnasio

Documenti dal 1078 a metà ’900, in mostra fino al 10 gennaio

Uno dei documenti facenti parte dello sterminato archivio Sampieri Talon

Uno dei documenti facenti parte dello sterminato archivio Sampieri Talon

Bologna, 9 ottobre 2015 - NOVE SECOLI di storia raccontati dai documenti di un archivio che misura 197 metri di lunghezza. Il 13%, per capirci subito, dei 1500 metri complessivi riservati ai fondi archivistici dalla biblioteca dell’Archiginnasio. Proprio nel suo Ambulacro dei Legisti, al primo piano, ha preso il via ieri la mostra Dai Sampieri ai Talon. Tradizioni famigliari e collezionismo, curata da Paola Foschi, Romolo Dodi e Angelo Mazza, che resterà aperta fino al 10 gennaio 2016.

L’esposizione – 10 bacheche e un apparato di pannelli – presenta una parte della donazione di cui sopra, effettuata dagli eredi Talon Sampieri a favore della città (e quindi della sua massima biblioteca di conservazione) e formalizzata il 13 febbraio del 2014.

Donazione sterminata, va ripetuto, poiché copre 9 secoli, dal 1078, data dei primi documenti alla metà del ’900, fase a cui risalgono gli ultimi materiali confluiti nell’archivio (che nel 1849 aveva visto l’ultima esponente della casata bolognese unirsi in matrimonio con Denis Gabriel Victor Talon, rampollo dell’omonima famiglia di origini franco irlandesi).

Da parte loro, i Sampieri, giunti a Bologna nel XIV secolo, ricchi mercanti, erano rapidamente assurti agli alti gradi nobiliari e senatori. Dire che la conservazione di questo archivio, e la sua donazione, sono stati un affare di famiglia, non è cadere in una facile battuta. Lo si è compreso nella sala del Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, alla presentazione della mostra, dalle parole di Renata Ramondini Talon Sampieri, accompagnata dalla figlia Carolina e dai figli René e Jean. «L’intento di mettere l’archivio a disposizione della comunità era chiaro in tutti noi. L’archivio ha sempre seguito la nostra famiglia, prima nella villa di Volta Reno di Argelato, da cui fu portato nel palazzo di Strada Maggiore 24 per sottrarlo alle bombe che avrebbero distrutto il magnifico edificio in cui tennero concerto Rossini e Donizetti e dove Stendhal amava soggiornare durante i suoi viaggi in Italia».

Fu poi Carolina a occuparsi direttamente di quel mare di documenti. Ad aprirlo quando uno studioso portoghese chiese di poter consultare qualche carta in esso contenuta. E a innamorarsi della custodia delle memorie di famiglia. «Mi affascinò tra l’altro», afferma, «il ritrovamento del diario di un viaggio via acqua da Volta Reno a Venezia, con le locande, i paesaggi, il cambio dei cavalli».

Di questo ambiente colto e mondano le vetrine dell’Ambulacro dei Legisti recano ampia traccia, tra un sonetto di Disma Landi per le nozze di Francesco Sampieri e il contratto d’acquisto di 129 quadri della collezione Sampieri, «un superbissimo museo della città», come la definì il Malvasia, smembrata appunto a partire dal 1811 (la famiglia aveva bisogno di denaro liquido) da parte di Eugenio di Beauharnais. Insieme alla sezione genealogica e a quella sui palazzi e le ville di proprietà (la prima sede nobile fu in via Santo Stefano 1, alla Mercanzia), l’arte è uno dei tre capitoli della mostra.

E quando osservi la riproduzione di un’opera del Guercino, non puoi che andare con la mente all’Ercole e Anteo e alla loro lotta affrescata nel 1631 dal Guercino sul soffitto di una delle sale del palazzo di Strada Maggiore. Quella pittura muraria, da cui il Guercino uscì stremato, restò un unicum assoluto. Gli valse 100 scudi, e in seguito, il maestro si dedicò a opere meno faticose e più redditizie. Come l’archivio che si apre – e di cui ci si augura una promozione adeguata – anche l’affresco è ora accessibile al pubblico nella dimora di René Talon, fautore dell’iniziativa. Un altro dono di cui Bologna dovrà essere degna.

Info Mostra, a ingresso gratuito, fino al 10 gennaio (lunedì-sabato 9-19, domenica e festivi 10-14); per la visita all’affresco del Guercino, Palazzo Talon Sampieri, Strada Maggiore 24; www.amicidelguercino.it o Bologna Welcome per i biglietti; prenotazioni obbligatorie per le visite guidate 3400031876.

 

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