Ordigno contro la sede di CasaPound, ci sono indagati

Questo l'esito delle perquisizioni effettuate giovedì dalla Digos nei confronti di 14 anarchici

Bologna, esplosione davanti alla sede di CasaPound (FotoSchicchi)

Bologna, esplosione davanti alla sede di CasaPound (FotoSchicchi)

Bologna, 4 luglio 2014 - Alcune persone sono state iscritte nel registro degli indagati per l'ordigno fatto saltare davanti alla sede di CasaPound in via Malvolta. Questo l'esito delle perquisizioni effettuate ieri dalla Digos nei confronti di 14 anarchici. Non è noto quante siano le persone a cui la Procura contesta il danneggiamento e l'uso di materiale esplosivo. La telecamera piazzata dalla Digos nei pressi del circolo aveva ripreso due uomini a volto coperto.

"Grazie alla perquisizione di ieri svolta dalla Digos e disposta dalla Procura, e al ritrovamento di materiale significativo anche in relazione a precedenti episodi delittuosi, sono stati prevenuti e impediti disordini. La manifestazione di ieri si è svolta in maniera pacifica, questo perché i manifestanti erano stati sostanzialmente disarmati e neutralizzati". Lo ha detto il pm Antonello Gustapane, come portavoce della Procura di Bologna, in riferimento al corteo degli anarchici di ieri nella zona della ' Bolognina'.

Nelle perquisizioni, a carico di 14 persone indagate è stata sequestrata tra l'altro una ricetrasmittente della stessa marca di quella trovata nelle vicinanze del circolo, anche se deve ancora essere analizzata per avere la certezza della compatibilità. Sono stati anche trovati piedi di porco, mazze, giubbotti e casacchine a sigla 'No Tav', bandiere, bombolette spray e vernice. In uno zaino, all'interno dell'auto di un 25enne, c'erano poi alcuni ganci tagliati, di quelli utilizzati per il sabotaggio delle linee ferroviare: un episodio del genere avvenne nel Bolognese sulla linea AV verso Milano, nel 2012. 

Sempre ieri è apparsa una rivendicazione sul sito di area anarchica "Informa-azione.info". "Apprendiamo dai media locali che - si legge nel messaggio - nella notte tra il 31 maggio (in realta' 30 giugno, ndr) e il 1 luglio due anonimi antifascisti hanno attaccato la sede bolognese di Casapound in via Malvolta. Dopo aver delimitato l'area con del nastro rosso e bianco, onde evitare che qualche passante potesse restare ferito, hanno piazzato un piccolo ordigno composto da un tubo metallico riempito di polvere pirica, inserito in una parte delle serranda, precedentemente forzata. Danni alla saracinesca e alle vetrine".

"A unirsi al coro di condanna del gesto - continua il testo - oltre a fascisti mimetizzati in diverse formazioni politiche, come spesso accade anche l'A.N.P.I". E sul sito di area anarchica "Informa-azione" è apparso un nuovo messaggio che questa volta parla dell'ordigno incendiario rinvenuto sul retro della sede del Pd in via Dozza. Il ritrovamento del congegno, da parte di alcuni volontari, è avvenuto a poche ore di distanza dall'esplosione in via Malvolta. Questo il testo del post, pubblicato: "Apprendiamo dai media locali che, nella mattinata dell'1 luglio, un ordigno inesploso è stato rinvenuto davanti alla sede bolognese del Pd in via Dozza: una tanica di benzina, parecchi fiammiferi da campeggio, stracci imbevuti di liquido incendiario e una bombola di gas con la matricola abrasa. Secondo quanto riferito, non vi sono ad ora rivendicazioni".

Un post successivo, pubblicato pochi minuti dopo, recita invece: "Apprendiamo che nella mattinata di giovedì 4 luglio, dalle 7,30 del mattino, Digos e polizia hanno fatto irruzione in almeno cinque appartamenti di compagni sfondando le porte. Le accuse sono inerenti occupazioni ed episodi di imbrattamento avvenuti negli ultimi mesi. Seguiranno aggiornamenti". Visto che si parla di "giovedì 4 luglio", nella data c'è evidentemente un errore. 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro