L’altro volto di Dario Fo

La lettera. Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 19 ottobre 2016 - Tv e stampa hanno dato ampio rilievo al premio Nobel Dario Fo dopo la morte, ma pochi lo ricordano come sostenitore, assieme alla moglie Franca Rame, di ‘soccorso rosso militante’, organizzazione per il sostegno dei detenuti extraparlamentari di sinistra, quindi anche delle Br. La notizia fu taciuta anche quando morì Franca Rame. Ma i familiari delle vittime delle Br se ne ricordano.  Gino Bongini, Bologna

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Dario Fo è stato un grande artista, nulla da dire. E tutti lo hanno santificato al momento della sua scomparsa. Molti lo hanno glorificato anche politicamente omettendo però alcuni passaggi della sua vita non proprio secondari. L’impegno politico del «giullare» è culminato con l’adesione al Movimento 5 Stelle. Prima ha abbracciato altre esperienze che vanno dalla Rsi di Mussolini all’ultrasinistra negli anni di piombo. Gli scrittori Carlo Fruttero e Franco Lucentini scrissero di Fo che «allestiva spettacoli in cui il Nobel fece scoppiettare più di una allusione assai benevola alla stella a cinque punte delle Bierre». E ancora: «Dalle sue labbra non uscì mai una sillaba di condanna per i gulag, né un sospiro a favore dei colleghi scrittori perseguitati dai comunisti». Smaniò per Fidel Castro e la Cina di Mao. Applausi all’artista puro, ma non all’artista che fece politica.

beppe.boni@ilcarlino.net

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