Migranti, stop alle partenze o il problema resta

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 23 ottobre 2016 - Fiumi di parole per gli sbarchi sulle coste siciliane. Il nostro buonismo è evidente. Ma questi aitanti giovani da quale guerra fuggono? Non se n’è mai visto uno in tv che avesse ferite. Confronto il rientro degli italiani dell’ultima guerra, visto in filmati d’epoca. Avevano segni fisici e psicologici immensi. La sensazione è di una presa per i fondelli. Maria Grazia, San Lazzaro di Savena (Bo)

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

I ministri dell’Interno di Italia, Francia e Germania si sono accordati per incentivare l’impegno e i numeri sui rimpatri. Un’altra promessa mentre l’emergenza continua. Anche ieri a Reggio Calabria sono arrivati 164 profughi. La polveriera Irak e la situazione in Siria rischiano di spingere altre ondate di disperati verso l’Europa e l’Italia senza che da questa parte vi siano risposte adeguate. Si parla molto di rimpatri, ma poco di come frenare alla partenza questo esodo epocale che montacome un’onda oceanica. L’Italia fa sempre più fatica ad accogliere migranti mentre il disagio sociale aumenta. Nel centro di accoglienza di Bologna è emerso che oltre un terzo degli arrivi svanisce nel nulla. Gente che entra in clandestinità e in parte finisce per delinquere. Se non si agisce alla radice (Medio Oriente e Africa) non si risolve nulla.

beppe.boni@ilcarlino.net

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