"Centri estivi, sistema da ripensare"

La libera consulta Cinnica sollecita il Comune a ripensare le modalità di accesso ai centri estivi, evidenziando criticità nel sistema attuale che mette in difficoltà le famiglie e non favorisce l'inclusione.

È ora di "ripensare" le modalità di accesso ai centri estivi: a sollecitare il Comune è Cinnica, la libera consulta per una città amica dell’infanzia. Una revisione sia per le difficoltà nell’invio delle domande, sia a causa di un sistema che mette "in competizione tra loro le famiglie, in netta contraddizione con l’idea di comunità che questa amministrazione vuole portare avanti". Anche quest’anno, rileva Cinnica, "l’iscrizione ha visto molte difficoltà nonostante alcune migliorie. È positivo che il Comune gestisca in modo diretto l’accesso ai centri estivi, ma le criticità ci costringono a dipingere un quadro largamente migliorabile". Il sistema "non tutela davvero le famiglie con una bassa alfabetizzazione digitale o che non hanno la possibilità di dedicare un pomeriggio per inoltrare la domanda ai centri estivi E non hanno flessibilità lavorativa".

Cinnica ha ricevuto segnalazioni che parlano "di comunicazioni contraddittorie all’invio della domanda, di attese di ore per inviare quella precompilata, di tempi di risposta molto lunghi, di ricevute monche dell’informazione fondamentale rispetto ai criteri di assegnazione, di un processo che doveva essere più semplice, ma che per molti è risultato macchinoso". Per non parlare di una maggiore copertura per alcune settimane, la limitatezza delle convenzioni e dell’offerta, la forbice nelle rette, la stessa quota di contributo per tutti coloro che hanno un Isee sotto i 35.000 euro, la mancanza di proposte dedicate a bambini che effettuano il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria.

f.g.s.

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