Qualcuno paghi per il flop delle case post sisma

La lettera

Bologna, 2 gennaio 2018 - Al Nord di questo strano Paese c’è una delle più importanti aziende, a livello mondiale, di case in legno. E per le casette ai terremotati a chi ci è appoggiati? A ditte improvvisate? Ci si chiede se ci siano state ruberie: io toglierei il ‘se’ perché questa somiglia ad una fregatura a scapito di persone disperate. Qualcuno pagherà? In un Paese normale sì, ma non è il nostro caso. Luigi Bignami, Bologna

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Se i sindaci di Visso, Caldarola, Sarnano e di altri paesi devastati dal sisma hanno protestato per lo scandalo delle casette qualcosa di vero c’è. Più di un reportage giornalistico ha dimostrato che molte delle strutture installate sono inadatte perchè non tarate su temperature invernali, sporche, con difetti idraulici. Difficile dire se ci sono state ruberie. Di sicuro nella fase della ricostruzione chi doveva controllare che le case in allestimento da parte dei consorzi di aziende fossero idonee non lo ha fatto o lo ha fatto male. Il capo della protezione civile, Borrelli, ha dichiarato che d’ora in poi la rete della pubblica amministrazione controllerà meglio. Benissimo, ma andava fatto fin dall’inizio. Il sindaco di Visso ha detto: «Spero che qualcuno paghi». Stiamo col sindaco ma in Italia non succede quasi mai. Vediamo se nel 2018 con uno scatto si rimedia a questo flop.

beppe.boni@ilcarlino.net

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