Bologna, 11 giugno 2014 - Fatta la legge, trovato l’inganno. Anzi, l’affare. In singolare concomitanza con l’apertura dei Mondiali di calcio e a quattro giorni dall’entrata in vigore della nuova ordinanza anti-alcol del sindaco che impone la chiusura alle 21 ai negozi della zona universitaria che vendono vino, birra e superalcolici, parte con un tam tam sui social network un nuovo servizio di recapito bevande al consumatore: si chiama Drinking.Bo e sarà operativo da domani. Lo slogan, ammiccante, è ‘Un vizio bolognese’.

«Dal 12 giugno puoi ordinare da bere ovunque tu sia a Bologna centro e dintorni!!! Birra, vino, cocktail box, ecc... — si legge nel volantino diffuso su Facebook —. pagamento alla consegna anche con carta di credito! Dalle 21 alle 5 di mattina!». Segue il numero di telefono per le ordinazioni e, prosegue l’invito, «a breve da Internet e smartphone!!!».

A sollevare il caso è il consigliere leghista Manes Bernardini, che si è ritrovato invitato su Fb: «Sono caduto dalla seggiola — dice —. E’ un’iniziativa pericolosa, che sfugge ad ogni tipo di controllo. Si tratta di un take away su chiamata che porta da bere in qualunque luogo, compresi parchi e piazze. Per ordinare basta una telefonata: come verrà controllata l’età dei consumatori?».

Bernardini non se la prende con l’imprenditore, riconoscendo che l’idea, in termini di business, rasenta la genialità. «Ma — avverte — questa fattispecie commerciale non viene presa in considerazione in nessun atto amministrativo e crea un pericoloso cono d’ombra. L’ordinanza di Merola attacca sempre il pubblico esercizio ma non i consumatori. La soluzione noi l’abbiamo indicata, proponendo il divieto di consumo di alcol in vetro per strada, perché le bottiglie poi diventano armi e creano un fenomeno difficile da controllare. Ma non siamo stati ascoltati. Anche lo slogan che parla di ‘vizio’ la dice lunga sulla bontà dell’iniziativa. Se si può fare così, tanto vale annullare l’ordinanza».

Il lancio della ‘cantina virtuale’ avverrà con la distribuzione di buoni sconto nelle piazze più movimentate del centro: alle 19.30 in Santo Stefano e, a seguire, in piazza Verdi e piazza San Francesco. Chiamiamo il numero indicato e risponde Fabrizio Bertocchi, che spiega di essere il titolare della ditta: «Lo spirito dell’iniziativa è un altro. L’idea mi è venuta da esperienze personali. Magari, ad esempio, si va a cena all’ultimo momento a casa di amici e non si ha niente da bere. Invece di uscire ci si può far consegnare a casa le birre fresche. Semmai, le persone così si tengono lontane dalle strade. La campagna di lancio la facciamo nelle piazze perché quelle sono punti di ritrovo». E il 12 cominciano i Mondiali di calcio. «Davvero giovedì iniziano i mondiali? Io non seguo il calcio, lo vengo a sapere da lei — replica Bertocchi — . Questo è un caso».

Enrico Barbetti