Bologna, Bella ciao all’asilo nido. E' polemica

Succede al Pezzoli, un papà chiede spiegazioni. Il Comune: "Niente di male"

Asilo Nido

Abbiategrasso - Un asilo nido foto Roberto Garavaglia

Bologna, 4 aprile 2019 - E dopo la pappa, ma prima del pisolo pomeridiano, un bel giro di danze con Bella Ciao. E i danzatori di questa canzone, con una forte valenza politica a prescindere da come la si pensi, sono dei piccolini dai 18 ai 36 mesi. Ventun bebè che, ogni giorno, varcano il cancello del nido comunale Pezzoli di via Portazza 6 al quartiere Savena. «Qual è la ratio della scelta?», si chiede perplesso e senza l’ombra di polemica alcuna il papà di uno dei bimbi del Pezzoli. «E’ solo un cd, una compilation che la maestre mettono su dopo il pasto. Contiene anche Papaveri e papere e altre filastrocche», replica l’Amministrazione che non ravvisa le benché minima inopportunità. I fatti. «Oggi (ieri, ndr) verso l’una sono andato a prendere mio figlio con mia moglie – racconta pacato il papà -. Sono rimasto fuori ad aspettarli. Siccome tardavano ad uscire, mi sono avvicinato all’ingresso e ho riconosciuto Bella Ciao oltre ad un lettore cd». Uscito dal nido Mattia con la sua mamma, inevitabile è scattata la domanda. «Abbiamo tardato – riferisce il genitore – perché i bimbi dovevano finire di danzare in gruppo con Bella Ciao». Ecco «mi sono sentito a disagio», ammette il papà. Allibito, ha inviato una mail al Pezzoli.

Una manciata di righe che vanno dritte al nocciolo: «Chiedo cortesemente, data la immensa mole di canzoni fruibili dai bimbi, il senso di tale scelta». Un senso che per Palazzo d’Accursio non c’è. «Il genitore – replica il Palazzo –– non ha detto nulla alle educatrici quando è venuto a prendere il figlio». E ancora: «Le educatrici sono sempre disponibili al confronto. La sensibilità di tutti viene rispettata nelle nostre scuole». Forse, ma il dubbio è lecito visto l’accaduto.

«Ma perché quella scelta?», si arrovella il papà del bimbo, ben consapevole del vespaio che il toccare Bella Ciao ogni volta suscita. «Mi avrebbe dato fastidio anche se avessero fatto ascoltare Faccetta Nera – osserva –. I bambini dobbiamo lasciarli fuori da tutto. Perché?». Tra l’altro, spiega, «ci sono centinaia di canzoni adatte a quell’età. Da Whiskey il ragnetto a Batti batti le manine, sono le prime a venirmi in mente».

E se proprio non van bene, ecco pronti i 44 Gatti o Le tagliatelle di Nonna Pina, due super classici. «Solo nella rossa Bologna – osserva il consigliere di Forza Italia in Comune, Francesco Sassone – può accadere che l’amministrazione comunale trovi normale e giustificabile che in un proprio nido si faccia ascoltare e cantare a bambini di poco più di due anni una canzone come Bella Ciao».

Una canzone «il cui testo, oltre ad avere chiari ed espliciti connotati politici che non devono e non possono entrare non solo in una nido, ma anche nelle scuole, non si può ritenere adatto a bambini di quell’età».

«Il Comune, poi, invece di scusarsi con i genitori fornisce una spiegazione inaccettabile di quanto accaduto circa la presenza di Bella Ciao all’interno di un cd che contiene canzoni per bambini – aggiunge ancora il consigliere comunale –, come se ciò potesse in alcun modo giustificare o sminuire la gravità di quanto accaduto».

 

 

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