Bologna, benedizioni a scuola, il fronte del no

Monica Fontanelli: "Sentenza ridicola, andiamo avanti. C'è ancora un terzo grado, vedremo chi ha ragione"

Scuole Carducci

Scuole Carducci

Bologna, 28 marzo 2017 - Fino all’ultima carta bollata. "C’è ancora un terzo grado: vedremo chi ha ragione – esordisce Monica Fontanelli, maestra dell’elementare Carducci e tra i ricorrenti anti-aspersorio –. Ricorreremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo affinché valuti la legittimità di svolgere atti di culto in ambiente scolastico". Dopo la vittoria al Tar, la sconfitta al Consiglio di Stato. "Non siamo soddisfatti", commenta a caldo la docente. Certo «siamo dispiaciuti per la scuola laica – le fa eco Gianluca Gabrielli, maestro dell’elementare Fortuzzi e anch’esso ricorrente –. Questa sentenza è ridicola, avvieremo un percorso di resistenza giuridica".

E mentre i maestri, Scuola e Costituzione e i Partigiani della scuola pubblica, patrocinati dall’avvocato Milli Virgilio (ex assessore alla Scuola della Giunta Cofferati) compulsano codici, la nuova preside dell’Istituto comprensivo 20 (che riunisce le due elementari e la media Rolandino), Rosa Liguoro, si mette in attesa. "In impellenza di contenzioso, non mi ero mossa in alcun modo", dice. E comunque, precisa, la decisione benedizione sì o no non è "di mia competenza, ma del Consiglio di istituto. Qualora ricevessi richieste in tal senso, le porterò in quella sede e lì si deciderà in modo democratico".

Esulta, invece, l’ex preside Daniela Turci che accese la miccia. "Questa sentenza dimostra come il Consiglio d’istituto abbia agito in modo legittimo, democratico e nel rispetto delle regole. Mentre ciò non è stato per nulla preso in considerazione da chi è più intollerante". La sentenza, precisa Fontanelli, "stabilisce il principio importante che non si possono impartire benedizioni in orario scolastico". Certo "questo non è un problema del comprensivo 20 né delle scuole bolognesi dove questo non accade". Tuttavia "poiché riguarda tutte le scuole italiane, speriamo che i Consigli di istituto, leggano la decisione del Consiglio di Stato, astenendosi dalla benedizioni in orario scolastico".

Acqua santa ancora agitata, però. Tre le settimane a Pasqua, tempo per una benedizione lampo, ce n’è. Ma i ricorrenti confidano nel «panorama cambiato: ci sono un nuovo Consiglio d’istituto e una nuova preside». E poi "c’è un nuovo arcivescovo Matteo Zuppi: l’impressione è che non voglia aprire uno scontro sull’evangelizzazione della scuola pubblica. L’atteggiamento della chiesa bolognese è più tollerante e accogliente – puntualizzano i due docenti –. La Chiesa non vuole essere divisiva, non ha interesse a procedere a forzature. La scuola non va utilizzata per scopi che hanno a che vedere con la fede. Per noi la scuola laica è quella della Costituzione: il Consiglio di Stato ha rimesso indietro le lancette".

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