CronacaCaccia al killer, "Quella sera ho visto Igor, andava a uccidere Fabbri"

Caccia al killer, "Quella sera ho visto Igor, andava a uccidere Fabbri"

Un testimone racconta l’episodio ai carabinieri

Igor il russo

Igor il russo

Bologna, 24 maggio 2017 - In sella  alla sua bicicletta, il killer Norbert Feher, alias Igor il ‘russo’, un’ora prima di uccidere il barista di Budrio Davide Fabbri. Fucile in spalla, cappellino verde, mimetica, sembra un cacciatore. In quel momento un residente della zona (preferisce infatti mantenere l’anonimato) sta tornando a casa con la moglie. Pochi chilometri prima si imbatte in quello strano ciclista. Ormai è buio e quello che diventerà presto il killer della Bassa attira la sua attenzione: «Mi ha incuriosito per un istante – ricorda –. Era già tardi e mi sono domandato cosa ci facesse con il fucile a tracolla e in bicicletta lungo la Riccardina di Budrio. Non l’avevo mai visto. Incontrare una persona in sella alla due ruote è normale, ma quell’uomo aveva qualcosa di particolare e ci ho fatto attenzione».

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Da quel primo aprile, quando poi un’ora dopo Davide Fabbri venne ucciso, sono passati più di 50 giorni. L’uomo ha raccontato tutto ai carabinieri: «Non posso dire al 100 per 100 che fosse Igor, ma quel poco che ho intravisto l’ho detto agli uomini dell’Arma». L’avvistamento, grazie all’incrocio delle immagini delle telecamere della zona, è stato ritenuto credibile dai carabinieri. Il testimone ha poi raccontato un aspetto curioso al magistrato: «Sembrava che quell’uomo, presumibilmente il killer, fosse in sella a una bicicletta con la pedalata assistita, usata dagli anziani».

Particolare che poi è stato confutato dal ritrovamento della due ruote nel Fiorino rubato da Feher: la bicicletta era normale ma arrotondata nella parte inferiore, tanto da poter sembrare con la pedalata assistita. L’uomo si è chiesto tante volte se una segnalazione immediata avrebbe potuto salvare la vita a Fabbri: «Certo, in futuro se mi ricapitasse chiamerei subito i carabinieri. Ma quel giorno non avrebbe avuto senso farlo. Mi era sembrato strano, ma sul momento l’ho scambiato per un cacciatore. Mi dispiace tantissimo per quello che è accaduto a Fabbri. Ma era impossibile immaginare che quell’uomo sulla due ruote fosse Igor il ‘russo’». Pochi secondi, un fotogramma, c’è poco da aggiungere: «Non ho visto molto: è stato un attimo in cui con la coda dell’occhio ho guardato quello che potrebbe essere il killer. Soltanto una figura in bicicletta che è sparita dietro alla mia auto. Non ricordo neanche come fosse vestito. Forse aveva una mimetica. Difficile ricordare. Sono passati cinquanta giorni».

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