Furto a Zola Predosa. "Ci hanno rubato perfino le ceneri del cane"

Ladri in azione nella villetta di Sergio Sgallari

Furto a Zola Predosa, Sgallari mostra la porta-finestra distrutta dai ladri (Mignardi)

Furto a Zola Predosa, Sgallari mostra la porta-finestra distrutta dai ladri (Mignardi)

Bologna, 8 marzo 2017 - «Ci hanno rubato anche le ceneri della nostra amata Laila…». C’è rabbia e sconcerto nella voce di Sergio Sgallari, settantenne di Zola che sabato scorso, rientrato da una cena in pizzeria con i suoi famigliari, si è ritrovato la casa scassinata e spogliata di ogni cosa di valore: un televisore, computer, obiettivi fotografici, abiti e preziosi. Fra questi, ma il valore era solo affettivo, anche una collana di bigiotteria con una piccola gioia in finto oro nel quale era conservata una piccola quantità delle ceneri del cane di famiglia, un Labrador Retriver morto poco tempo fa e fatto cremare, tanto era l’attaccamento di tutti verso la scomparsa Laila.

Il racconto della razzia è la testimonianza di un assalto messo in atto da esperti del settore, che hanno atteso che tutti i famigliari, ma anche i vicini, fossero fuori casa.

Siamo nella pianura di Zola, nella campagna di Madonna dei Prati, in un insediamento con poche villette sparse.

«Siamo usciti sabato sera un paio d’ore, giusto il tempo di trascorrere insieme una serata in pizzeria. Siamo andati in paese, in auto, partiti verso le 21 e rientrati poco dopo le 23. E quando abbiamo rimesso piede in cortile era come se fosse passato un tornado!», racconta Sgallari che sotto il portico tiene ancora il piede di porco con l’estremità modificata ad arte per sollevare il cancelletto di sicurezza che è stato tagliato senza tanti complimenti da mani esperte e anche ben attrezzate.

«Per riuscire a tagliare questo perno avevano a disposizione almeno un paio di cesoie pneumatiche», dice mostrando il piede di porco e un grosso cacciavite che i malviventi hanno lasciato sul posto. Da una prima ricostruzione dei fatti si presume che i ladri (almeno tre quelli ripresi dalla telecamera di sicurezza) abbiano preparato il colpo in ogni dettaglio, che siano penetrati nel giardino scavalcando rete e siepe dal lato posteriore. Incuranti della sirena dell’allarme che è entrato in funzione appena entrati, i malviventi hanno avuto tutto il tempo di spaccare il cristallo della porta-finestra e quindi mettere sottosopra tutte le stanze. «Cercavano la cassaforte…che noi non abbiamo! Però hanno rivoltato tutto, compresi mobili, tutti i cassetti, ogni cosa di valore è stata presa. Anche la cassetta con le ceneri di Laila è stata spaccata e le ceneri sparse. Poi tutti i ricordi di famiglia. Una profanazione. Questa brutta gente ci ha fatto una violenza che vorrei spiegare a tanti buonisti che si sentono in giro», conclude Sgallari.

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