Rissa alla Lunetta Gamberini, "Quel ragazzo aveva la gola tagliata. L’abbiamo aiutato"

Intervista a Martin Marcacci, capitano della nazionale under 21 di football americano

Martin Marcacci, a sinistra, assieme all’amico Davide Biagini

Martin Marcacci, a sinistra, assieme all’amico Davide Biagini

Bologna, 25 ottobre 2016 - "Una situazione allucinante, mai vista". E Martin Marcacci, capitano della nazionale under 21 di football americano, ci si è trovato, suo malgrado, in mezzo. Sabato sera, il giocatore ventenne, studente di Scienze motorie, era alla Lunetta Gamberini per assistere al derby tra i Warriors (la sua squadra) e i Doves, quando è scoppiata la mega rissa tra trenta peruviani, che ha portato all’arresto di sette persone e fatto finire al pronto soccorso dieci poliziotti. "Erano le 23,30 quando abbiamo lasciato l’impianto sportivo. Io non giocavo, ma ho aspettato due miei amici e siamo stati gli ultimi ad andare via", racconta il ragazzo, che era assieme al suo amico nella vita e avversario in campo Davide Biagini, 19 anni.

Cosa avete visto quando siete usciti?

"I peruviani stavano già litigando animatamente e la polizia stava arrivando. C’era molta confusione e anche tensione. Gli stessi agenti erano preoccupati e hanno faticato a tenere a bada il gruppo di esagitati. Volevamo allontanarci e, quando siamo riusciti a trovare un varco tra le bottiglie e i pugni che volavano, ci è venuto incontro un ragazzo: era stato ferito alla gola e perdeva molto sangue".

Non siete rimasti a guardare.

"No. Questo ragazzo stava male, era pallidissimo. Era accompagnato da un suo amico. Abbiamo chiamato il 118: Davide, seguendo le indicazioni della centrale operativa, ha aiutato il ferito a contenere l’emorragia in attesa che arrivasse l’ambulanza".

Il vostro intervento è stato importante.

"Abbiamo fatto tutto quello che era necessario, ma dire che sia stato semplice sarebbe una bugia: vedendo il ragazzo in quelle condizioni, ci siamo spaventati molto. Urlava dal dolore, diceva ‘Non voglio morire’. Davide gli ha stretto una maglia al collo per fermare il sangue. Ne aveva perso molto, tanto che, quando già c’erano i sanitari, ha anche perso conoscenza. Eravamo molto preoccupati, poi i poliziotti ci hanno detto che il ragazzo stava meglio".

È stata una lunga notte.

"Io sono tornato a casa alle 4,20. Sono stato in Questura a mettere a verbale quanto avevo visto. La polizia e i sanitari del 118 ci hanno ringraziati per quello che abbiamo fatto".

Frequenta da molto tempo la Lunetta Gamberini? Erano mai successe cose del genere?

"Da cinque anni mi alleno alla Lunetta. Mai vista una rissa del genere. Spesso nella struttura vicino all’impianto sportivo ci sono feste, ma non era mai accaduta una cosa simile".

Avete capito per quale motivo sia iniziata la ‘discussione’?

"No. Abbiamo sentito le urla, ma non era chiaro quale fosse il motivo della lite iniziale. Che fossero ubriachi era abbastanza chiaro. Io però scene così, con donne adulte che danno calci e pugni a chiunque, compresi i poliziotti, le ho viste solo nei film".

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