Bologna, rapinata in pieno giorno in via Benedetto Marcello

Parla la signora aggredita alla Foscherara: "Mi ha detto: ‘ti ammazzo’. In questa città non si vive più"

Una donna è stata rapinata in via Benedetto Marcello a Bologna (foto d'archivio Newpress)

Una donna è stata rapinata in via Benedetto Marcello a Bologna (foto d'archivio Newpress)

Bologna, 2 dicembre 2016 - «Stai zitta se no ti ammazzo». E in un attimo l’ha buttata a terra e derubata, provocandole ferite e un terrore che, a 84 anni, è ancora più difficile da dimenticare. Un episodio di violenza che è andato in scena, pochi giorni fa, in via Benedetto Marcello, in pieno giorno. A raccontarla è l’anziana rapinata (di cui non riportiamo il nome) che, tornata a casa dall’ospedale con costole rotte, vertigini e una prognosi di 25 giorni, ora ha voglia di sfogarsi. «E di fare una protesta: ma che cosa è diventata, ormai, questa città?».

Tutto inizia intorno all’una. La signora, residente in via Benedetto Marcello, stava rientrando a casa dopo un giro in centro. Un’abitudine per la donna, che si sposta sempre in autobus e con l’aiuto di un carrellino.

«Quando sono arrivata al portone, con le chiavi già in mano – racconta – ho visto questa figura correre come un fulmine verso di me». Sulle prime la donna ha pensato che fosse un residente del condominio, ma, in pochi secondi, l’amara sorpresa. «E’ come se mi avesse abbracciato – prosegue l’anziana con la voce rotta –, poi, da dietro mi ha tappato la bocca e buttata in terra. Io ho provato a dirgli che non avevo niente». Ma non è servito, perché l’uomo, «che mi teneva una mano sulla faccia, mi ha strappato due anelli dalle dita». Poi il ladro si è avventato sulla borsa caduta in terra, che però ha subito abbandonato. Impossibile per la donna, in questi attimi di terrore, fissare l’immagine del malintenzionato, che potrebbe averla seguita dall’autobus. Ma, dopo un iniziale smarrimento, la sensazione di vulnerabilità provata («mi sono sentita indifesa») è più viva che mai.

«L’uomo – continua – è scappato e io ho iniziato a chiedere aiuto: è incredibile come non stesse passando nessuno. Alla fine mio figlio, che abita con me, ha sentito le mia grida e mi ha soccorso». Una volta in casa, la famiglia ha allertato la polizia, che a sua volta ha chiamato il 118. La signora è stata visitata e ora è casa, con dolori alle costole, vertgini dovute alla botta in testa e in attesa di una nuova tac. «Faccio fatica anche a dormire. Non è possibile che uscire all’una di giorno ormai sia pericoloso come all’una di notte – finisce –. E questa non è certo una zona malfamata. Io vivo a Bologna dal 1959 e non ho mai avuto paura. Questa era una città in cui si stava bene e ora è invivibile, non si può neanche andare a far la spesa. Se ci penso, ho il terrore di uscire di nuovo di casa».

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