Casalecchio, giochi di guerra su un terreno privato. Trincee spianate con le ruspe

L'area abbandonata utilizzata da appassionati di softair. Ma il proprietario rimuove sacchi di sabbia e postazioni di tiro. "E' pericoloso"

Il percorso di guerra nel podere fra Tizzano e Monte Capra

Il percorso di guerra nel podere fra Tizzano e Monte Capra

Casalecchio (Bologna), 24 marzo 2017 - Elmetti e fucili, pistole e trincee, assalti e mimetiche. Scene di guerra d’altri tempi sulla collina di Casalecchio, in un podere abbandonato, tra Tizzano e Monte Capra, trasformato in teatro di battaglie. Ma sono solo giochi, giochi di guerra, scontri a colpi di pallottole di plastica o tutt’al più a munizioni caricate a vernici colorate. Tutt’intorno, postazioni allestite con materiali di recupero: ponteggi e pallet, pannelli e cavalletti, sacchi di sabbia e trincee profonde mezzo metro.

Si tratta di un campo di battaglia che la proprietà ha spianato, con l’aiuto delle ruspe, l’altra mattina, dopo l’ennesima segnalazione di un’incursione clandestina avvenuta pochi giorni prima, quando alcuni residenti avevano chiamato la Polizia provinciale per segnalare l’abbandono di rifiuti in una piazzola a lato di via Tizzano, utilizzata anche come parcheggio dai ‘guerrieri’.

Sullo sfondo del campo ‘di battaglia’ i ruderi di un complesso agricolo, anche questo utilizzato come scenario di scontri innocui o quasi, almeno a giudicare dalla consistenza dei proiettili bianchi di materiale plastico, verosimilmente sparati da pistole o fucili ad aria compressa, ben visibili fra le diverse postazioni di tiro. Chi ha avuto occasione di vedere, capitando magari casualmente da quelle parti, i combattenti per gioco all’opera li descrive vestiti con mimetiche, anfibi, cinture per le munizioni, elmetti ed occhiali scuri, imbracciare armi-giocattolo. Una decina di adulti, non identificati, che hanno tracciato un sentiero ben evidente fra gli abeti caduti nel viale di accesso alla corte agricola abbandonata.

A scoraggiarne la frequentazione non è servito lasciare gli abeti caduti di traverso sullo stradello sterrato, e neppure il fosso profondo scavato dalla proprietà proprio sul lato della strada comunale. «Lasciano le macchine a lato della strada e vanno su a piedi...», commenta una donna che tutti i giorni fa la sua passeggiata mattutina fra boschi e le poche case abitate in questa zona di confine fra Casalecchio e Sasso Marconi. A fare scattare la segnalazione alle forze dell’ordine (a carico dei ‘guerrieri’ si potrebbe configurare il reato di occupazione di terreno privato) e l’intervento diretto della proprietà che con ruspe e camion ha rimosso tutte le barriere e spianato le trincee, è stata anche la preoccupazione per l’incolumità delle persone che hanno utilizzato i ruderi per inscenare assalti e conflitti dentro e fuori porte e finestre. Col rischio connesso all’instabilità di murature, solai e serramenti.

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