Bologna, la 'social street' via Fondazza compie 4 anni

Oggi in città ce ne sono 56 e continuano a crescere

Uno scorcio di via Fondazza (Fotoschicchi)

Uno scorcio di via Fondazza (Fotoschicchi)

Bologna, 16 settembre 2017 – Tutto è iniziato nel 2013, quando Federico Bastiani, giornalista residente in via Fondazza, si è reso conto che non conosceva nessuno dei suoi vicini, nonostante vivesse ormai da qualche anno nella strada. Ha così deciso di aprire una pagina Facebook e distribuire volantini per provare a coinvolgere gli abitanti della zona.

Nacque la prima social street d’Italia, un modello che, dopo essersi diffuso a macchia d'olio in giro per il Paese, è approdato anche in Portogallo, Olanda, Brasile, Canada e perfino in Nuova Zelanda. Il New York Times ha scritto un reportage per raccontare questa strana esperienza bolognese.

La pagina di via Fondazza conta oggi 1448 membri e le richieste di nuove iscrizioni sono continue. L’idea che sta dietro alla social street è semplice: recuperare le relazioni con la propria comunità attraverso la condivisione. “Abbiamo rafforzato l’idea iniziale” – spiega Luigi Nardacchione, coordinatore del gruppo – “siamo focalizzati su tre punti: socialità, gratuità e inclusione”. Che si tratti di bike sharing, prestare un trapano, organizzare una mostra di poesie, la pagina diventa lo spazio dove confrontarsi.

"Il fattore tempo è fondamentale per costruire un rapporto di fiducia, non basta aprire il gruppo e diventare amministratori”, osserva Nardacchione. E difatti alcune pagine sembrano meno attive di altre, nate come funghi all’inizio e oggi abbandonate a se stesse. “Uno studente fuorisede si era preso la briga di avvisare tutti e di iniziare la social street” – racconta Claudia, residente in Porta Lame – “ma oggi non ci scrive praticamente più nessuno, la pagina è morta”. Alcuni hanno anche cercato di cavalcare il fenomeno con secondi fini. “Molte erano nate sotto le elezioni per fare propaganda politica, altre venivano utilizzate per la promozione commerciale e per annunci che nulla c’entrano con l’idea di sociale”, è l’amara constatazione di Nardacchione.

Allo stato attuale sono 56 le social street a Bologna. “Ma a noi i numeri non interessano” – ci tiene a sottolineare Nardacchione – “la social street è un pretesto per dare fiducia ai nostri vicini, a prescindere dall’appartenenza politica, dalla razza, dalla religione”.

Proprio oggi via Fondazza festeggerà il quarto compleanno. Tra visite guidate, concerti, balli di tango e proiezioni fotografiche, ci sarà spazio anche per un brindisi tra vicini, per celebrare un percorso di convivialità che, imitato in modo più o meno riuscito da tantissime strade italiane, continua a rappresentare un’esperienza partecipata.

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