Vittorio Sgarbi scopre un bozzetto di Guido Reni

Entrerà nella mostra 'Da Cimabue a Morandi. Felsina pittice' in aprile. Vale 400mila euro FOTO Il taglio del nastro

Bologna, Sgarbi mostra il bozzetto di Guido Reni (FotoSchicchi)

Bologna, Sgarbi mostra il bozzetto di Guido Reni (FotoSchicchi)

Bologna, 13 marzo 2015 - E’ la mostra delle infinite sorprese, quella curata da Vittorio Sgarbi a Palazzo Fava, ‘Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice’ (foto), che continua a riempire le sale nobili di via Manzoni. Dopo l’attribuzione, avvenuta solo poche ore prima dell’inaugurazione della Fortuna – dall’attribuzione a Giovanni Andrea Sirani si è passati a Guido Reni, grazie a un accorto restauro da parte della Fondazione San Luca, proprietaria della tela –, una ennesima novità è stata annunciata dal critico, in attesa di vederla esposta insieme agli altri capolavori della pittura bolognese.

"Un collezionista della città che naturalmente vuole mantenere l’anonimato – spiega Sgarbi – ma ha chiesto di visionare un quadro che faceva parte della sua raccolta e che trovava molto simile al bellissimo La caduta dei giganti di Guido Reni che campeggia in tutta la sua maestosità in mostra". E’ stato necessario per Sgarbi uno studio accurato del quadro, per non avere più dubbi. Si tratta, infatti, di un reperto preziosissimo e di enorme valore artistico. Ed economico, visto che la quotazione si aggira sui 400mila euro

"Siamo di fronte – dice – a un raro bozzetto preparatorio dell’opera di Guido Reni. Una pittura di infinta suggestione, caratterizzata dai colori più amati dal pittore, che ha voluto tratteggiare i personaggi che poi ritroveremo nella Caduta, prima della stesura definitiva del quadro. Come riporta anche il Malvasia nel trattato Felsina Pittrice". Naturalmente Sgarbi ha immediatamente chiesto, e ottenuto dal collezionista, che il bozzetto entrasse a far parte della mostra in corso a Palazzo Fava, come elemento che completa la lettura che di Guido Reni propone l’esposizione. Così il capolavoro "ritrovato" (per usare una espressione cara alla studioso ferrarese) sarà a disposizione del pubblico da fine aprile, nuovo e inaspettato inserimento che sostituirà la Fortuna (scelta anche per la copertina del catalogo della mostra) che invece prenderà la strada per Milano.

Dove sarà l’attrazione principale, fortemente voluta, Sgarbi ci tiene a sottolinearlo, da Oscar Farinetti, per fare bello il suo padiglione Eataly a Expo 2015. Per l’occasione verrà pubblicato un libro sul rapporto tra cibo e pittura con un confronto tra Sgarbi e Alessandro Baricco. E del bozzetto cosa ne sarà dopo l’esposizione bolognese? "Verrà offerto in acquisto, come vuole la prassi, prima allo Stato e poi al Comune. Che, vista la cronica carenza di fondi, saranno costretti a declinare. A quel punto il quadro, libero da vincoli, sarà sul mercato. E un acquirente, in questo caso, c’è già". E’ la Fondazione Carisbo. Fabio Roversi-Monaco, presidente di Genus Bononiae, che organizza la mostra, ha dichiarato il suo interesse.

"Tutto lineare – chiosa Sgarbi –, così si fa il mercato dell’arte. Esattamente l’opposto del comportamento di Daniele Benati, che si è fatto sfuggire il quadro del Carracci venduto all’asta a New York, uscito in maniera ancora dubbia dall’italia Ma su questo aspettiamo il responso della magistratura".  Nel frattempo, sono stati oltre 26mila i visitatori a Palazzo Fava. Un successo che è andato oltre le previsioni e che ha convinto il critico a chiedere che la mostra sia prorogata sino a fine agosto. Anche perché, dice, potrebbero esserci nuovi quadri (e sorprese) in arrivo

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