Lazio-Bologna, Donadoni: "Noi ingenui, la rabbia è forte"

Roma, 16 ottobre 2016 - Fa sempre male subire gol a pochi secondi dalla fine anche se ai punti il pareggio potrebbe essere il risultato più giusto. Nel calcio però i punti per assegnare un risultato non ci sono e così la rabbia è forte: “Se uno ha 10 occasioni per fare gol e non ne segna nessuno- dice un rammaricato Roberto Donadoni- non è colpa di chi difende. Se poi il gol nasce da una situazione che non esiste-aggiunge il tecnico rossoblù riferendosi al rigore assegnato da Di Bello- fa rabbia anche se il risultato analizzando la partita è giusto. Le moviole dicono che il rigore non c'era e senza il rigore la Lazio avrebbe perso la partita. Un po' di ingenuità l'abbiamo avuta anche noi. Abbiamo esitato troppo e questo ha dato la possibilità di procurarsi il rigore. Rimane la prestazione gagliarda, di carattere, soprattutto da parte di chi ha giocato meno. Sono felice per questo”.

Buone le prestazioni dei debuttanti, ma Donadoni non cerca nuovi leader: “Non mi interessa trovare nuovi leader, il vero leader è il colore della maglia, tutto il resto è di supporto per far sì che questo avvenga”. Soddisfatto dalla prestazione dei suoi, considerate anche le tante assenze, Donadoni sa però che la sua squadra deve ancora crescere: “Le partite non sono mai fatte nello stesso modo e bisogna interpretarle in base a quello che succede con il passare dei minuti. Sotto questo aspetto qualcuno deve ancora crescere”.

Problemi da correggere in settimana, con il tecnico che però non punta troppo il dito su Oikonomou e Masina che hanno commesso l'errore che è costato il rigore: “Sbagliare è lecito. E' chiaro che se l'atteggiamento da parte di qualcuno è quello di perseverare c'è qualcosa che va rivisto. Io sono qui per far crescere i ragazzi anche dal punto di vista caratteriale”.