Fico, prime semine nel parco agroalimentare

Grano, legumi, cavoli: parte l'agricoltura biodinamica. E partono i corsi di formazione per i nuovi addetti

La semina biodinamica nel campi di Fico

La semina biodinamica nel campi di Fico

Bologna, 12 aprile 2017 - E' iniziata questa mattina la semina di un piccolo appezzamento che sarà parte di FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande del mondo, che aprirà a Bologna in ottobre. Sono state piantate diverse varietà di graminacee, crucifere e leguminose secondo le tecniche dell'agricoltura biodinamica: un’agricoltura  capace di restituire alla terra la sua ricchezza e fertilità grazie all’utilizzo di piante, tecniche e preparati naturali. Si tratta della prima forma di agricoltura agro ecologica: potenzia l’attività biologica del terreno e l’equilibrio dell’organismo agricolo con attente pratiche, rispettose dell’ambiente, dei processi e delle forze che regolano la vita sulla Terra.

Le piantine seminate oggi, una volta cresciute, ma prima della fioritura, verranno trinciate e interrate con la tecnica del “sovescio”: parti di piante fresche sono usate per arricchire il suolo con le sostanze nutritive e organiche in esse contenute, insieme a preparati biodinamici, per stimolare le attività vitali del terreno, finché si ottiene uno stato ricco, friabile, ben strutturato e ben drenato.

Alla giornata hanno partecipato Andrea Ferretti e Enea Burani, rispettivamente presidente e fondatore della Cooperativa La Collina (che seguirà la coltivazione dimostrativa nella Fabbrica Italiana Contadina), e Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e vice-presidente di Federbio (Federazione italiana Agricoltura Biologica e biodinamica), oltre che direttore di APAB, istituto di formazione riconosciuto dalla Regione Toscana. Al loro fianco, Tiziana Primori, amministratore delegato di FICO Eataly World, Andrea Segrè, presidente del CAAB e di Fondazione FICO e Alessandro Bonfiglioli, direttore generale CAAB e segretario della Fondazione FICO.

Il Parco del cibo – insieme a fabbriche di produzione, ristoranti, mercato, aree permanenti dedicate alla cultura e alla didattica – racchiuderà la meraviglia della biodiversità italiana attraverso due ettari di campi e stalle all’aria aperta. Con 200 animali e 2.000 cultivar tipici, offrirà l’opportunità di conoscere l’agricoltura italiana e vivere l’esperienza diretta dei nostri territori, attraverso coltivazioni a bassissimo impatto ambientale, come quello seminato oggi. Quest’area esterna consentirà di mostrare le tecniche, i metodi utilizzati nell'agricoltura biodinamica e sarà collegata sia ad uno spazio interno al Parco per la promozione, la divulgazione di questi principi, sia a specifiche attività didattiche e di formazione.

“Portare l’agricoltura biodinamica a FICO – sottolinea Tiziana Primori, ad di FICO – consentirà a milioni di persone di conoscere e sperimentare dal vivo l’importanza di una agricoltura sostenibile, buona per le persone, la salute e l’ambiente, di grande valore culturale ed etico. Anche simbolicamente, la semina di oggi restituisce questi terreni alla loro vocazione e li rende fertili, capaci di far crescere valori, come l’amore e la conoscenza della natura, fondamentali per il nostro futuro”.

Andrea Segrè, presidente CAAB e Fondazione FICO  spiega che “l'agricoltura biodinamica ci incoraggia a coltivare una dimensione spirituale nel legame intimo con la terra, a tutto vantaggio della qualità degli alimenti e della fertilità futura dei nostri campi. Sostengo che agricoltura significa anche paesaggio, biodiversità, vuol dire quindi turismo e messa in sicurezza del patrimonio naturale.  Da questi presupporti partiremo con le iniziative della Fondazione FICO per l'educazione alimentare e alla sostenibilità: progetti rivolti innanzitutto alle giovani generazioni, alle quali affideremo presto il testimone del pianeta”.

Alessandro Bonfiglioli, direttore generale di CAAB e segretario della Fondazione FICO evidenzia che "il tema della sostenibilità alimentare rientra nella mission portante di CAAB: innanzitutto perché la nuova area mercatale del Centro promuove la produzione, la commercializzazione e il consumo di frutta e verdura sostenibili e di alta qualità. Ma CAAB sostiene concretamente l’educazione alimentare anche per gli under 30 e le giovani famiglie che hanno ricevuto in concessione, nelle ultime stagioni, uno dei nostri 108 orti urbani, con il valore aggiunto di un tutoring specifico". Bonfiglioli annunica inoltre che CAAB, entro il mese di maggio, potrà inaugurare 108 nuovi orti per la città, siti nell'Azienda Agricola dell'Agenzia Pilastro, ciascuno di 35 metri quadrati; il bando per la loro assegnazione sarà operativo a fine estate.

Questo parco alimentare darà lavoro a circa 700 persone: il reclutamento ci sarà più avanti ma nel frattempo si cerca di creare un bacino di candidati, già formati, dal quale le aziende all'interno di Eatalyworld potranno attingere al momento dell'assunzione.

Proprio per questo motivo a breve partiranno i corsi di formazione di Fico, che saranno finanziati dalla regione con 400.000 euro. La prima fase del piano prevede 11 corsi per otto profili professionali e un numero complessivo di 160 allievi. In particolare sono previsti corsi per addetti alla preparzzione e vendita di prodotti enogastronomici, con diverse specializzazioni, un corso per addetto alla produzione e promozionedei prodotti da forno, un corso per barman, due corsi per addetto ai servizi di sala, due corsi per aiuto cuoco. Le lezioni, che inizieranno il prossimo giugno, dureranno 300 ore, 180 di teoria e 120 di stage (non retribuito) in aziende del settore; è necessario iscriversi entro il 12 maggio.

Secondo l'assessore regionale al lavoro Patrizio Bianchi, “Fico genererà una nuova occupazione che qualifica il territorio”. E spiega: "Come abbiamo già fatto in passato per altre realtà produttive, abbiamo deciso di sostenere questa azione di qualificazione e di formazione, un intervento che intende offrire tempestivamente le opportunità formative necessarie per favorire l'inserimento lavorativo, e al contempo favorire lo sviluppo del territorio attraverso il sostegno alle imprese che investono sulle competenze”.

Inoltre, fa notare Enrico Postacchini, presidente di Ascom: "E' un'iniziativa coerente con il passo per il lavoro. Peraltro, chi frequentera' i corsi (aperti a chi oggi non ha lavoro) otterrà crediti per conseguire le qualifiche professionali, spendibili sul mercato del lavoro anche se non saranno assunti dentro il parco."

Annuncia infine Segrè: “Grazie all'intervento degli investitori che hanno messo soldi nel progetto di Fico, nascerà la Fondazione Fico, un ente di formazione che promuoverà percorsi legato all'educazione alimentare."