Anche il Guardian ama Bologna: ecco la guida alla città alternativa

Il quotidiano inglese: la città è ’molto di più più della capitale italiana della gastronomia’

La pagina del Guardian con la guida a Bologna

La pagina del Guardian con la guida a Bologna

Bologna, 5 ottobre 2015 - Dopo il New York Times, arriva anche il Guardian: a quanto pare, i più prestigiosi giornali del mondo si sono innamorati di Bologna, e si impegnano a svelarne chicche e curiosità ai propri lettori/ turisti.  Questa volta è il quotidiano inglese a raccontare come Bologna sia ’più della capitale italiana della gastronomia’ in una guida ’dall’interno’ nei “portici infiniti della contro-cultura“.

In modo non proprio incoraggiante per chi vuole scoprire cosa c’è di alternativo, il pezzo del Guardian inizia con le parole chiave della città: Università, torri, rosso, tortellini, portici. Poi ci sono le note di Lucio Dalla alle 18 in via D’Azeglio, il cinema in piazza d’estate, il murales di Blu, le riprese del set di Coliandro e la polemica sulla ’birra calda’ in zona universitaria.

E poi una carrellata della scena off bolognese: musica, tendenze, negozi di seconda mano, locali. Dimenticatevi suggerimenti su 'dove mangiare': non c'è neanche un ristorante.

Per chi a Bologna ci vive o ci viene spesso, il Guardian racconta qualcosa di nuovo e qualcosa di già visto o sentito. Con una certezza: ci sono anche gli umarells. Ormai immancabili, più dei tortellini, come ’marchio di fabbrica’ per la città.

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