Caso Lombardelli: condannati Merola, la giunta e due dirigenti. Il sindaco: "Ricorreremo in appello"

La Corte dei Conti sancisce un danno erariale da 30mila euro perché non ritiene convincente l'iter seguito per l'inquadramento e il riconoscimento economico all'ex capo di gabinetto

Merola insieme con Lombardelli alla Festa dell’Unità

Merola insieme con Lombardelli alla Festa dell’Unità

Bologna, 19 novembre 2014 - Condannati. Virginio Merola, la sua giunta e due dirigenti comunali sono ‘colpevoli’ per l’assunzione come capo di gabinetto di Marco Lombardelli, anche se questi non aveva i titoli di studio necessari.

Così ha deciso la Corte dei conti che però ha ridimensionato il danno erariale provocato in 30 mila euro, mentre la Procura della magistratura contabile contestava la cifra di 45 mila euro. La maggior parte del danno, il 60%, è riconosciuto al sindaco di Bologna, Merola, perché il suo «apporto causale» viene definito «particolarmente incisivo». Il 10% deve invece essere diviso in parti uguali tra gli assessori, un altro 10% è imputato al dirigente Giancarlo Angeli e il restante 20% alla dirigente Anna Rita Iannucci.

Merola è deciso a ricorrere in appello sul danno erariale imputato a lui, alla Giunta e i dirigenti dalla Corte dei Conti: 30.000 euro. La Corte dei conti, come si legge in una nota diffusa dal Comune, "ha riconosciuto che il sindaco di Bologna, Virginio Merola poteva designare Marco Lombardelli capo di Gabinetto, anche se sprovvisto di uno specifico titolo di studio".

E dunque, prosegue, "la Sezione giurisdizionale dell'Emilia-Romagna smentisce un punto essenziale della tesi accusatoria della Procura". La sentenza, si legge ancora nel comunicato, spiega che la scelta del personale di staff si basa su criteri fiduciari: "Si ritiene che il sindaco possa esercitare la scelta degli organi di staff con estrema libertà per quanto attiene all'identificazione dei soggetti prescelti che, ovviamente, devono in primo luogo avere la fiducia dell'organo di vertice ma sui quali non sussiste alcun requisito ostativo in merito all'iter formativo dei selezionati".

Inoltre, la procedura per la nomina del responsabile del Gabinetto del sindaco "deve avvenire secondo quanto disciplina l'articolo 90 e non l'articolo 110 del Testo unico degli Enti locali, proprio per la fiduciarietà insita nell'incarico e che quindi non sia affatto necessario che il prescelto abbia uno specifico titolo di studio". Questi criteri, insomma, per il Comune "sono pienamente giustificati dalle specifiche funzioni di collaborazione diretta attribuite a detto personale, il cui incarico scade al termine del mandato del sindaco". La Corte riconosce poi che Lombardelli ha "effettivamente espletato le funzioni di capo di gabinetto, con obiettiva utilità per il Comune".

Tuttavia, i giudici contabili non ritengono convincente l'iter formale seguito per l'inquadramento e per il riconoscimento economico a Lombardelli, anche se legittimamente nominato. Da qui la quantificazione del danno erariale di 30.000 euro, rivalutazione monetaria compresa, ridimensionata rispetto ai 45.000 euro, più rivalutazione monetaria, contestati dalla Procura regionale. "Il sindaco e la Giunta confidano che gli ulteriori approfondimenti in sede di appello consentiranno di chiarire pienamente anche tale ultima questione", conclude la nota di Palazzo D'Accursio. Nel caso in cui Merola, la sua squadra e i dirigenti dovessero perdere, il Comune fa sapere che quei 30.000 euro saranno pagati personalmente dai 'colpevoli' o con assicurazioni che non pesano sull'amministrazione.

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