Gli animali vanno rispettati, non umanizzati

Beppe Boni

Beppe Boni

Bologna, 30 agosto 2014 - UN CUCCIOLO di lupo è stato adottato da Alisa, bimba bielorussa. Figlia di un guardacaccia, vive in un ambiente propizio a socializzare con gli animali. Questi ultimi sono dotati di una sensibilità che gli uomini non possiedono. Ma l’amicizia verso le persone può diventare possessiva. Per questo va rispettta la diversità delle due nature.  Amelia Guerrini, S. Pancrazio (Ravenna)

Risponde il vicedirettore del Resto del Carlino Beppe Boni

FRA UOMINI e animali ci può essere un grande affetto. Ogni giorno leggiamo sui giornali storie straordinarie che legano gli uni agli altri. Gli animali domestici fanno crescere i bambini, aiutano le persone anziane e sole a vivere meglio, danno gioia a intere famiglie. Ad essi vanno amore e rispetto. Ma appartengono ad un mondo diverso dal nostro anche se con essi conviviamo splendidamente. Avete mai provato l’emozione di un cane che alla sera quando rientrate a casa vi aspetta e col muso vi sfiora la mano? Resta nel cuore. Gli animali tuttavia non vanno umanizzati, faremmo loro del male. Esempi? Il cappottino messo cane (non ne ha bisogno), il gelato e i dolci dati al cucciolo di casa (fanno male al fegato), l’ossessione di strofinare il pelo del gatto (fa da solo). Alisa però è una bimba fortunata.  beppe.boni@ilcarlino.net

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