Rodchenko in città: l’estetica russa per un ‘giallo’ estivo

Torna il celebre manifesto: grande curiosità per capire cosa c’è dietro quel messaggio FOTO

RODCHENKO-D_WEB

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Bologna, 4 agosto 2015 - Sono comparsi in città nei giorni scorsi. Incuriosiscono, catturano l’occhio dei passanti, ma nessuno sa cosa siano. Stiamo parlando di quei manifesti 6 metri per 3, di antico ricordo sovietico, che ritraggono una donna che grida qualcosa in cirillico.

Se ne vedono in molte zone della prima periferia. Quello fotografato qui a fianco, ad esempio, si trova in via degli Orti (FOTO), di fianco al parco Lunetta Gamberini. A fianco dell’incomprensibile scritta russa ci sono anche frasi italiane, come ‘lei sta arrivando’ oppure ‘lei si sta vestendo’.

Lei chi? La domanda è sempre la stessa ed è inevitabile porsela, perché quei manifesti sono indubbiamente uno strumento di marketing ben studiato che nasconde un messaggio, probabilmente ancora da svelare. Nell’attesa che qualcuno spieghi di cosa si tratta si può intanto cercare di capirne la citazione. E per chi è appassionato di pubblicità e fotografia non è complesso risalire all’origine di quell’immagine.

Si tratta di un manifesto pubblicitario che fu realizzato negli Anni ’20 dal celebre artista costruttivista russo Alexander Rodchenko, uno degli esponenti principali (assieme al poeta Vladimir Majakovskij e al regista Sergej Ejzenstejn) di quel movimento artistico che rifiutava il canone dell’arte per l’arte, mirando a scopi sociali.

La donna fotografata da Rodchenko e inserita in questo manifesto era una scrittrice e scultrice russa che faceva parte di questo stesso gruppo di intellettuali: Lili Brik. Il poster in questione si chiama ‘Knigi’ ed era la pubblicità della casa editrice di stato. Servì al regime sovietico come immagine semplice con cui veicolare messaggi di alfabetizzazione del Paese. L’immagine entrò nell’immaginario collettivo non solo della Russia, ma dell’intero mondo fotografico. Tanto che durante la campagna elettorale di Obama comparsero anche manifesti dove al posto della donna si vedeva il viso del presidente americano.

 

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