Il Pd ‘rottama’ i blocchi alle auto del giovedì

Scintille tra i candidati nel primo confronto pubblico tra i candidati alla guida dell'Emilia Romagna, organizzato da Confesercenti. Basta blocchi alle auto, che ne pensate? Lasciate il vostro commento

CONTROLLI Vigili urbani al lavoro in piazza Maggiore

CONTROLLI Vigili urbani al lavoro in piazza Maggiore

Bologna, 24 ottobre 2014 - «Per me non è un tabù se rivediamo il blocco del traffico del giovedì». Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra alla Regione, manda in soffitta (o quasi) uno dei provvedimenti più discussi degli ultimi venti anni di politica regionale, che da sempre ha visto il suo partito, e l’intero universo del centrosinistra, su posizioni molto differenti da quelle del mondo del commercio. E lo fa, Bonaccini, non davanti a una platea qualsiasi, bensì di fronte a centinaia di commercianti che, ieri pomeriggio, hanno partecipato all’assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna e al contestuale primo confronto pubblico tra i candidati alla guida dell’Emilia Romagna. Oltre a Bonaccini, erano presenti anche Alan Fabbri (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), Alessandro Rondoni (Udc e Ncd), Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini per l’Emilia Romagna), Cristina Quintavalla (L’Altra Emilia Romagna). Unica assente, la candidata del Movimento 5 Stelle, Giulia Gibertoni.

«Siccome ho l’impressione che quei blocchi, dati alla mano, non hanno portato i risultati che ci immaginavamo, se diventerò presidente sono pronto a valutare misure alternative. Fermo restando che l’obiettivo resta quello di avere un’aria più salubre in tutta l’Emilia Romagna» ha scandito Bonaccini, la cui proposta è stata accolta da un fragoroso applauso dalla platea. E la sua posizione è stata ‘promossa’ anche dal candidato centrista Rondoni.

Il traffico non è stato l’unico tema al centro del dibattito. I candidati si sono sfidati su lotta all’abusivismo commerciale, misure anti-sprechi, turismo e grandi opere. Sull’abusivismo c’è stato un botta e risposta tra Fabbri e Rondoni, con il sindaco leghista che ha attaccato il candidato di Ncd e Udc per la politica sull’immigrazione di Alfano, mentre sulle ricette per diminuire i costi della macchina burocratica le posizioni sono state le più variegate: dai tagli agli sprechi sanitari propugnati da Mazzanti alla provocazione di Rondoni di «chiudere una o più torri della Regione». Bonaccini ha ribadito il suo ok a People Mover, Passante Nord e Cispadana, mentre le forze di opposizione hanno incalzato Pd e centrosinistra sui ritardi nei trasporti.

Infine ieri, dalle frequenze di Radio International, il segretario del Pd bolognese, Raffaele Donini, è tornato a parlare di sanità. «Finisce un ciclo molto importante come quello di Errani – ha detto Donini –. Come prima proposta facciamo quella di dimezzare le liste di attesa sanitarie, ad esempio usando più ore al giorno i macchinari. Nel giro di qualche mese, al massimo un anno, potremo avere già dei buonissimi risultati».

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