Bologna, 26 marzo 2013 –  Il bilancio di Palazzo D'Accursio riscontra un disavanzo di 17,4 milioni. La manovra della Giunta Merola prevede l'esclusione degli aumenti sulle tariffe (scuole e welfare) e dell'addizionale Irpef.

Ma per far quadrare i conti del Comune, si propone un aumento Imu per la prima casa (da 0,4 a 0,5): sono 120 euro in più per ogni proprietario. 

Nel 2013 ci sarà un taglio dei trasferimenti statali pari a 30,4 milioni di euro. Le minori entrate sono 6,6 milioni, mentre le maggiori spese 8,8 milioni. Il disavanzo totale è di 45 milioni.

 

Il fronte delle entrate

Nel  2013  si assiste ad un ulteriore taglio di risorse statali, rispetto a quelli  fatti  negli  anni  precedenti,  che  pone  l’onere di finanziare i servizi  fondamentali erogati a livello locale sempre più sui cittadini, le famiglie e le imprese del territorio. Nel 2013 il taglio di risorse statali è  stimato  complessivamente,  per il Comune di Bologna, in 30,4 milioni di euro. Questa  riduzione  è particolarmente difficile da sopportare perché avviene dopo  anni di tagli progressivi e cumulativi: quasi 120 milioni di euro nel biennio  2011 e 2012.  Nel 2013 i fondi statali scompariranno completamente e,  anzi,  il  Comune  di  Bologna  dovrà versare risorse al nuovo fondo di solidarietà. 

Un  ulteriore  elemento di novità riguarda la modifica dell’attuale tributo che finanzia i costi della raccolta dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) in un nuovo tributo (Tares), che ha due componenti: la prima servirà a finanziare il  costo  della  raccolta  dei rifiuti e ha lo scopo, rispetto all’attuale Tarsu,   di   commisurare   maggiormente  l’onere  del  corrispettivo  alla produzione  dei rifiuti; la seconda  è di fatto un nuovo tributo, associato dallo  Stato  ad una contestuale riduzione dei trasferimenti, su chi occupa immobili  (piuttosto che sul proprietario) e pari a 0,30 centesimi di euro al metro quadro (aumentabile fino a 0,40 da parte dei Comuni).

 

Le spese

Dal lato delle spese, la previsione iniziale mostra una crescita di circa 8 milioni, rispetto al budget 2012: quasi  la  metà  (3,4 milioni)  è dovuta all’aumento dei costi delle utenze (acqua,   luce   e   gas)  degli  immobili  istituzionali  (scuole,  uffici giudiziari,  musei,  biblioteche,  sedi di quartiere, altri immobili ad uso istituzionale,  alcuni  impianti  sportivi)  e dei costi dell’illuminazione pubblica,  imputabili all’aumento dei costi delle materie prime, dell’Iva e delle accise (è come accade con le bollette di casa); 2,7  milioni  circa  sono  i  costi  riconosciuti  ad  Hera  a fronte degli interventi  già  programmati  per  potenziare  la  raccolta differenziata e migliorare la pulizia e la qualità urbana; circa 500.000 euro sono a fronte di un ulteriore potenziamento dell’offerta educativa,  per  ridurre   ulteriormente  a  partire  dal  prossimo  anno scolastico, le liste di attesa; 1,4  milioni  sono  a  fronte  di  maggiori  postalizzazioni  previste  per contravvenzioni a seguito di violazioni al codice della strada. Nel complesso si arriva a circa 8 milioni di maggiori spese tendenziali.

 

Merola: "Pronti a riduzioni per chi è in difficoltà"

"Siamo pronti a trattare con tutti, ma non accettare il confronto sulla pressione fiscale significa prendere il considerazione l'ulteriore tagli dei servizi". Il sindaco di Bologna Virginio Merola manda un messaggio ai sindacati, gia' sul piede di guerra, e a chi e' pronto a battagliare contro l'aumento dell'Imu sulla prima casa. Evitare l'aumento delle tasse, ricorda, "e' stata la nostra maggiore preoccupazione" e il Comune, comunque,
"e' pronto a parlare di riduzioni dell'Imu per chi e' in difficolta'". Per queste fasce di popolazione, come i cassintegrati o chi perde il lavoro, anche nel 2013 sono poi confermate le esenzioni gia' avviate, ed e' confermata anche la volonta' dell'amministrazione di migliorare la social card (con 1,6 milioni che devono arrivare dallo Stato), oltre che di implementare i servizi quando arriveranno i soldi del Fondo per la non autosufficienza. Una cosa e' certa, per Merola e la manda a dire a chi chiede all'amministrazione di fare i tagli in casa propria: "Il Comune ha tagliato nei settori e ridotto le spese per 19 milioni, di piu' non possiamo comprimere", poi "sono disponibile a valutare ulteriori proposte", anche se "sono convinto che quella presentata oggi e' la manovra piu' equa possibile".

Giusto per far capire di che sta parlando, poi, Merola, fa l'elenco di quanto il Comune spende per i servizi (e non vuole tagliare): 127 milioni di euro per la scuola, 58 per i servizi socio-assistenziali, 32 milioni per la cultura, 86 milioni per l'economia e la vivibilita' urbana, 11 milioni per i giovani e lo sport, 28 milioni per la comunicazione coi cittadini, 12 milioni per le politiche abitative, 25 milioni per le mobilita' urbana, 37 milioni per le opere pubbliche, di cui 18 milioni per la manutenzione.