Bologna, 10 febbraio 2016 - «I portici nacquero nel tardo Medioevo per tener testa al forte incremento della popolazione, dovuto soprattutto all’arrivo di studenti e dotti presso l’Università di Bologna, ma anche alla immigrazione dal contado».
E’ questa la frase che Wikipedia riporta nella voce ‘Portici di Bologna’ nella sezione ‘storia’. Ed è sempre questa ad avere scatenato la ribellione della storica Francesca Bocchi, curatrice del volume che raccoglie gli atti del convegno internazionale ‘I portici di Bologna nel contesto europeo’.
A riportare la querelle è l’agenzia Dire. «C’è una nota enciclopedia on line che dice che nacquero nel tardo Medioevo – sostiene infatti la Bocchi – e cioè nel 1300 o 1400», ma in realtà «la prima testimonianza che abbiamo risale al 1041». Da quel momento «i portici si diffusero ovunque – continua la Bocchi –. E parliamo della prima testimonianza a nostra disposizione, non è neanche detto che sia davvero la più antica», spiega la storica, talmente appassionata dell’argomento da autodefinirsi ‘la nonna dei portici’.
I portici bolognesi con i loro 38 chilometri di estensione sono i più lunghi d’Italia: proprio per questo sono stati candidati a diventare ‘patrimonio dell’umanità’ dell’Unesco.
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