Lilly e le sue ragazze: 100 euro nei giochi a tre

Prostituzione: le regole e le tariffe della 'casa' di via Emilia Ponente

Prostituzione

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Bologna, 3 agosto 2015 - Nell'appartamento di via Emilia Ponente le ragazze prendevano 50 euro a prestazione, 100 se lavoravano in coppia. La casa d’appuntamenti, di prioprietà di M. T., 45 anni, calabrese residente a San Giovanni in Persiceto, era stata data in affitto a G. M., bolognese di 67 anni, e sua moglie C. J., detta Lilly, cinese di 50 anni, incensurati. Dentro, però, non ci abitavano loro, ma, a turno, ragazze orientali che si prostituivano, rendendo parte dei guadagni alla coppia. Il giro di squillo, che si estendeva anche a Ferrara, dove i due avevano in affitto altri due appartamenti, è stato però scoperto e stroncato dai carabinieri della città estense che, nei giorni scorsi, hanno sottoposto a sequestro preventivo due delle tre case, entrambe di proprietà di M. T., che è stato denunciato perché ritenuto a conoscenza delle attività ‘ricreative’ che vi si svolgevano all’interno, e all’arresto di marito e moglie, per sfruttamento della prostituzione. Lei, che si era data alla macchia dopo il primo blitz dei militari dell’Arma nella casa a luci rosse, è stata arrestata due giorni fa, nel casinò di Saint Vincent.

Le indagini erano partite a marzo scorso, quando la proprietaria di un appartamento ceduto in affitto alla coppia in via Goretti, a Ferrara, aveva segnalato ai carabinieri lo strano andirivieni di uomini nell’abitazione. Così, i militari avevano avviato gli appostamenti e fermato alcuni clienti che avevano confermato la presenza, nell’appartamento, di prostitute cinesi, le cui prestazioni erano anche pubblicizzate su appostiti siti online. Contemporaneamente, i telefoni della coppia erano stati messi sotto controllo: era così emerso come Lilly, nell’attività di famiglia, si occupasse di reclutare le lavoratrici, mentre il marito ritirava gli incassi e trovava appartamenti per le ragazze. La ciliegina sulla torta del quadro probatorio, così ricostruito, è stata la visita dei finti vigili del fuoco nella casa chiusa di Ferrara. I carabinieri, così travestiti, millantando una fuga di gas, si sono introdotti nell’appartamento, hanno identificato due ragazze cinesi, prive di permesso di soggiorno, e trovato, nascosti nel frigorifero, tremila euro, poi sequestrati. Tanto è bastato per aprire alla coppia le porte del carcere.

 

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