Sferisterio, manca l’assicurazione e gli studenti non possono utilizzare la palestra

Fioravanti, Rubbiani e Laura Bassi attendono il rinnovo della copertura che era a carico della Città Metropolitana

La palestra dello Sferisterio (FotoSchicchi)

La palestra dello Sferisterio (FotoSchicchi)

Bologna, 6 ottobre 2015 - Oltre alle palestre delle scuole ‘negate’ ai giovani sportivi bolognesi, il problema della mancata copertura assicurativa da parte della Città Metropolitana ha anche un risvolto della medaglia: l’impossibilità di utilizzare impianti esterni per gli studenti di scuole prive di palestre attrezzate. É il caso dello Sferisterio, il centro sportivo in pieno centro, solitamente utilizzato quotidianamente tutte le mattine e in qualche pomeriggio dagli istituti Fioravanti, Rubbiani, Laura Bassi e Alfieri. Aperto regolarmente dalla seconda settimana di settembre, lo Sferisterio in realtà è stato visitato da pochissimi studenti e ieri si è saputo chiaramente il perché.

Lo spiega Serafino D’Onofrio, presidente di Aics che gestisce l’impianto. “Ieri, vista la latitanza, abbiamo chiamato le scuole per chiedere spiegazione e ci è stato detto che non possono venire perché la Città metropolitana non ha rinnovato la copertura assicurativa che fino all’anno scorso era pagata dalla Provincia”. Senza l’assicurazione, “non e’ possibile fare attività né accompagnare i ragazzi nello spostamento verso l’impianto, perché se qualcuno si dovesse fare male non ci sarebbe copertura”, prosegue D’Onofrio. Delle quattro scuole solite a frequentare lo Sferisterio, spiega D’Onofrio, solo l’istituto Alfieri sta venendo la mattina a fare attività fisica, “perché è una scuola paritaria e quindi avrà convenzioni diverse”.

Le Laura Bassi e le Rubbiani, spiega il numero uno dell’Aics, non sono mai venute finora. I ragazzi del Fioravanti, invece, sono venuti un paio di volte ma poi hanno smesso. Le attività delle scuole impegnavano lo Sferisterio tutte le mattine nella fascia 8-14 e anche un’ora e mezza per un paio di pomeriggi a settimana. Tanto che ieri, dopo che il motivo della non frequenza è stato chiaro, “abbiamo detto ai custodi di rimanere a casa non andare più al mattino”, spiega D’Onofrio. Ma i ragazzi che non vegnono più allo Sferisterio come fanno a fare ginnastica? “Ai custodi un professore ha detto che per il momento avrebbero continuato a usare i parchi”, dice D’Onofrio. “Oppure rimarranno in classe, una cosa veramente assurda. Bisogna capire se si tratta di un problema di mancanza di fondi o semplicemente di un inghippo burocratico nel passaggio di consegna tra Provincia e Città metropolitana”, conclude.

(Fonte Dire)

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