Guarda la videointervista a Lo Stato Sociale

Due dei cinque componenti raccontano vita, musica e filosofia della band: dagli inizi alle Aldini Valeriane al prossimo concerto al Forum di Assago

Alberto Guidetti e Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale al Resto del Carlino (FotoSchicchi)

Alberto Guidetti e Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale al Resto del Carlino (FotoSchicchi)

Bologna, 13 marzo 2017 - Sono partiti da Bologna, qui hanno radici saldissime che non dimenticano: Lo Stato Sociale è la band del momento che, ormai assorbita nel vortice della promozione grandi firme (“Maciniamo chilometri, praticamente non siamo mai a casa“), sente però il sapore particolare dell’aria familiare.

Lo hanno raccontato nella video intervista al carlino.it i due componenti della band, Alberto Guidetti e Alberto Cazzola: i loro inizi di studenti delle Aldini Valeriani, l’inarrestabile voglia di fare musica fuori dagli schemi, il forte impegno sociale con gli inevitabili riflessi nella loro scrittura. “Non siamo tipi da talent o da concorsi - ha specificato Guidetti - perché l’interpretazione o la presenza scenica non sono il nostro forte. Siamo molto meglio nei testi“.

Lo Stato Sociale ha presentato l’album uscito venerdì scorso ‘Amore, lavoro e altri miti da sfatare’: “Dopo due anni di fermo seguito al successo autoprodotto del concerto sold out al Paladozza del novembre 2015, abbiamo voluto fare un passo avanti, qualcosa di più“.

Così il disco esplora il travaglio di una generazione che al momento di affacciarsi al mondo del lavoro, trova tutti i punti di riferimento storicamente validi, ribaltati, scardinati, non più applicabili alla vita d’oggi. “Manteniamo tuttavia l’utopia, il sogno che il collettivo abbia la meglio sull’individualismo“. Il mito che non intendono sfatare, anche ora che il successo li sta travolgendo.

Prima data del tour live, il 22 aprile al Forum di Assago a Milano. Chiamala , se vuoi, consacrazione.

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