Dietrofront sulla delirium tax. “Regole da rivedere”

Il vicesindaco Giannini: “Pronti a cambiare il regolamento”. E il caos continua

Silvia Giannini (foto Schicchi)

Silvia Giannini (foto Schicchi)

Bologna, 21 febbraio 2015 - «Pronti a cambiare e migliorare» il regolamento. Silvia Giannini, vicesindaco, apre a una discussione in consiglio comunale sulla norma che regola l’imposta sulla pubblicità, datata 2009. Una serie di recenti cartelle pazze («ci tassano perfino i cartellini dei prezzi») ha scatenato le proteste dei commercianti. Che denunciano il ritorno della delirium tax. In Comune, dai banchi delle opposizioni, Marco Piazza (M5S), Michele Facci (FI) e le leghiste Francesca Scarano e Lucia Borgonzoni, chiedono conto al Comune dell’azione di Aipa, dal novembre del 2013 concessionario all’accertamento e riscossione dell’imposta. Per capire se le sanzioni «siano state elevate su precisa richiesta dell’amministrazione, alla ricerca di reperire il maggior numero di entrate per il bilancio».

Secca la replica della Giannini: «Non vi è stato nessun input di inasprire i controlli, di accanirsi contro i commercianti, di fare cassa». I controlli vengono effettuati «applicando le norme e il regolamento esistente». In altre parole, quella in corso è «una normale attività di controllo del concessionario». Dal novembre 2013, spiega la vicesindaco, sono stati emessi 1.620 documenti di accertamento, di cui 287 per omessa o infedele denuncia. Di questi, «139 sono stati pagati, per un importo di oltre 130mila euro».

In merito alle ‘stranezze’ denunciate da alcuni commercianti – che si sono visti tassare vetrofanie, cartellini dei prezzi, cartoncini con l’orario di apertura – la Giannini riporta le parole dell’Aipa: «Nell’applicazione dell’imposta e dell’emissione degli avvisi di accertamento ci siamo attenuti al protocollo del 2009 in merito alla tassabilità delle singole fattispecie».

Un protocollo, ricorda la vicesindaco, che nel 2009 «fu cambiato proprio per evitare anche alcuni degli episodi paradossali» accaduti allora. Il documento, in larga parte recepito dal successivo regolamento, «fu siglato con le categorie interessate». Visti però i recenti episodi denunciati, la Giannini assicura: «Se ci sono possibili miglioramenti al regolamento, possiamo discuterne in commissione e valutarli». In generale, l’Aipa ha effettuato 24.567 sopralluoghi, di cui il 63,58% è risultato conforme. Sono stati però riscontrati «5.184 casi di omessa denuncia (21,1%) e 3.764 casi di denuncia infedele (15,3%)». Circa il 35% degli accertamenti per omessa denuncia si riferiscono a richieste di autorizzazioni denegate o non ritirate.

Finora, i ricorsi presentati sarebbero soltanto due. E comunque, se dovessero essere emersi dei casi paradossali, assicura la Giannini, «c’è la massima disponibilità da parte del concessionario ad andarli a verificare».

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