Accoglienza e risorse

Cesena, 23 agosto 2015 - NEI giorni delle furiose polemiche politiche nazionali sulla gestione dei drammatici fenomeni dell’immigrazione e dell’arrivo in massa di profughi dall’Africa e dall’Asia, stupisce un po’ che il dibattito politico cesenate e anche le reazioni dei cittadini siano tutto sommato contenuti, perlomeno raramente coi toni urlati che sentiamo nei talk show televisivi. Un buon segno. Un segno della maturità e della civiltà dei romagnoli. Ma c’è tanto fuoco che cova sotto la cenere. Se da un lato il clima polemico generale (spesso anche strumentale) non fa altro che surriscaldare gli animi, dall’altro la crescita del numero dei rifugiati ospitati ingenera timori crescenti non completamente infondati. Poco conta che anche dalle nostre parti l’immigrazione sia in ritirata. Molti stranieri se ne vanno infatti per mancanza di lavoro e per le obiettive difficoltà generali. Tornando ai profughi, l’accoglienza è possibile e doverosa. Ma in forma compatibile con le risorse e le condizioni del territorio. E per un periodo non infinito. Una gestione disordinata, emergenziale e pasticciata (come spesso è stata finora) può solo portare acqua a fenomeni di rifiuto e razzismo.