Brc, arrivati 22 avvisi di garanzia. L’ipotesi è bancarotta fraudolenta

L’inchiesta della Procura di Forlì è iniziata sei mesi fa

ISTITUTO DI CREDITO  La sede di Brc alla ‘torre tonda’ del centro commerciale Montefiore In alto il primo presidente Luigi Mondardini

ISTITUTO DI CREDITO La sede di Brc alla ‘torre tonda’ del centro commerciale Montefiore In alto il primo presidente Luigi Mondardini

Cesena, 22 marzo 2016 - La Procura della Repubblica di Forlì va giù con la mano pesante nell’inchiesta sul fallimento di Banca Romagna Cooperativa: dopo aver messo sotto indagine per false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza della Banca d’Italia Luigi Mondardini e Nazario Sintini, i due presidenti che si sono succeduti al vertice di Brc tra il 2008, quando l’istituto di credito nacque dalla fusione delle banche di credito cooperativo Romagna Centro e Macerone, e il 17 luglio 2015, quando i commissari straordinari Claudio Giombini e Franco Zambon alzarono bandiera bianca dopo aver gestito la banca per più di un anno e mezzo, ha allargato l’orizzonte.

Nei giorni scorsi è stata notificata la richiesta di prosecuzione delle indagini (equivale a un avviso di garanzia) a carico della stessa banca (come persona giuridica) e di 21 persone fisiche: l’ultimo consiglio d’amministrazione, due dei tre sindaci revisori e il direttore generale, e alcuni membri del primo consiglio d’amministrazione.

I reati ipotizzati dal procuratore della Repubblica Sergio Sottani e dai sostituti Michela Guidi e Federica Messina, che lo affiancano nell’inchiesta avviata alla fine dell’estate scorsa, sono bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e infedeltà patrimoniale dell’amministratore.

L’elenco degli indagati si apre con i presidenti Luigi Mondardini e Nazario Sintini, e prosegue con Giancarlo Poletti, Piergiorgio Giuliani, Luciano Buda, Ercole Forlivesi, Antonio Alessandri, Alder Abbondanza, Romano Benini, Domenico Cappelli, Alessandro Carli, Rosanna D’Amore, Davide Del Vecchio, Gianluca Fortibuoni, Paolo Pieri, Silvia Romboli, Corrado Tassinari, Elena Toni, Stefano Franchi, Giovanni Albani e Marcello Bubani.

Scorrendo la lista degli indagati, salta agli occhi che l’ultimo consiglio, quello guidato da Sintini, sia presente al gran completo, mentre di quello presieduto da Mondardini ci siano solo alcuni esponenti, sebbene la banca fosse già in gravi difficoltà al momento del passaggio; inoltre sorprende la presenza del nome dell’ex direttore generale Piergiorgio Giuliani, che ha gestito la banca per un anno nell’ultimo periodo della presidenza Sintini, mentre i commissari che hanno amministrato e diretto Banca Romagna Cooperativa in completa autonomia per un anno e mezzo, fino al fallimento, non ci sono.

La maggior parte degli indagati, che evidentemente erano già stati messi al corrente delle accuse mosse nei loro confronti, hanno nominato come difensore l’avvocato Marco Martines di Forlì; si distingue il commercialista Luigi Mondardini che si è affidato agli avvocati Paola Severino, ministro della Giustizia del Governo Monti, e Maurizio Bellacosa, entrambi di Roma.