Liquidazione Brc, cresce la rabbia dei soci

Affollata assemblea di Federconsumatori. Accuse di carenza di controlli da parte della Banca d’Italia

L’assemblea con oltre 350 partecipanti

L’assemblea con oltre 350 partecipanti

Cesena, 15 ottobre 2015 - C’è fame di notizie, di informazioni, tra i quasi ottomila soci di Banca Romagna Cooperativa, l’istituto di credito che, dopo un anno e mezzo di commissariamento di Banca d’Italia, dal 16 luglio scorso è in liquidazione coatta amministrativa, una procedura analoga al fallimento. Per questo sono accorsi in 350 all’incontro organizzato da Federconsumatori, associazione vicina al sindacato Cgil, nel salone del circolo Arci di Sant’Egidio dove le serate danzanti del Jardin Club hanno lasciato spazio alla tombola.

Alla base della fame di notizie c’è la paura di perdere i propri risparmi, pochi o tanti che siano. Delle quote sociali, ovviamente, per un totale di circa 16 milioni di euro, ma anche delle obbligazioni, dei certificati di deposito, dei conti correnti. In questi giorni a tutti i soci e clienti di Brc stanno arrivando le lettere inviate dal commissario liquidatore Alessandro Leproux che riporta la situazione di ciascuno al 16 luglio scorso. Nella lettera, alla quale è necessario rispondere in caso di dati non corretti, non sono riportate le quote sociali, e questo ha fatto accendere una spia d’allarme in tutti i soci: in effetti nella lettera ci sono le attività trasferite a Banca Sviluppo, che dal 17 luglio è subentrata a Banca Romagna Cooperativa avendone acquisite attività e passività. Ovviamente non ci sono le quote del capitale sociale, azzerate dalle perdite insieme a tutto il patrimonio di Banca Romagna Cooperativa.

Il presidente provinciale di Federconsumatori Milad Jubran Basir e il team di quattro legali guidato da Ilic Mambelli hanno fornito le priorità della salvaguardia: in primo luogo i dipendenti, poi i fornitori, quindi i correntisti, gli obbligazionisti e infine gli azionisti.

Il vicepresidente nazionale di Federconsumatori, Sergio Veroli, non ha dato grandi speranze di poter intraprendere una vertenza legale collettiva, ma ha aperto la prospettiva di un esposto alla Procura della Repubblica per la carenza di controlli da parte di Banca d’Italia e Consob che avrebbero potuto e dovuto accorgersi che la situazione stava deteriorando e porvi rimedio.

All’incontro hanno partecipato anche gli esponenti del comitato soci di Brc; Claudio Gasperoni e Massimo Riva sono intervenuti, ma senza aggiungere molto a quello che era già stato detto. Particolarmente vivaci, invece, gli interventi del pubblico, con proposte di chiudere tutti conti correnti delle banche di credito cooperativo al boicottaggio di Iccrea, l’istituto centrale del credito cooperativo, alla cancellazione degli interessi delle obbligazioni di Brc in modo da costituire un fondo per rimborsare parzialmente le quote sociali.

Alla fine si è sparsa la voce di un’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica e Sergio Veroli ha annunciato l’intenzione di Federconsumatori di costituirsi parte civile.