Monaco 34enne muore all’improvviso

Lutto nella comunità di Valleripa. Disposta l’autopsia

Giovanni Censi

Giovanni Censi

Cesena, 29 luglio 2014 - La comunità di Valleripa è in lutto: nella notte tra domenica e lunedì è morto Giovanni Censi che, a 34 anni, era il più giovane monaco della ‘Piccola Famiglia della Resurrezione’, fondata da padre Orfeo Povero. Il religioso, il cui nome monastico era Paolo, era ricoverato dal 10 luglio all’ospedale Bufalini per una febbre alta di cui soffriva da inizio mese e che l’aveva molto debilitato. Domenica pomeriggio il giovane ha avuto un collasso da cui però si era ripreso (in serata si era pure intrattenuto con i familiari), ma verso mezzanotte la situazione è gravemente peggiorata fino alla morte, avvenuta alle 2.15. Inutile il trasferimento nel reparto di Terapia intensiva e il tentativo dei medici di rianimarlo per oltre mezz’ora.

Sul corpo, ieri, è stata disposta un’autopsia per chiarire le causa del decesso, causa che i medici del Bufalini non hanno potuto stabilire con certezza. Oggi alle 16 in cattedrale a Cesena si terrà una messa col feretro, ma senza le esequie. La salma verrà poi trasferita nel monastero di Valleripa, a Linaro di Mercato Saraceno, dove verrà vegliata per tutta la notte e fino al funerale di mercoledì alle 16. Qui riposerà per sempre nel cimitero della comunità religiosa. Primo di quattro figli, nei primi anni ‘80 Giovanni si era trasferito con la famiglia da Sant’Angelo di Gatteo a Nuvoleto, nei dintorni di Linaro. Era entrato a far parte della ‘Piccola Famiglia della Resurrezione’ a soli 15 anni e dopo la maturità classica aveva preso i voti, confermando così la scelta di dedicarsi a un’esistenza scandita dal lavoro e dalla preghiera.

Una vita breve ma intensa quella del giovane monaco, che nella comunità di Valleripa - al centro di un’area dove natura e spiritualità vivono in stretto contatto - aveva trovato la sua dimensione ideale. «Aveva un carattere gioioso e un’intelligenza acuta — ricorda di lui padre Orfeo Povero —. Conosceva molto bene la Bibbia e le lingue originarie: l’ebraico, il greco e il latino. Ma aveva anche uno spirito artistico: si dilettava nel disegnare fumetti ispirandosi alla Bibbia. Amava la natura e gli animali, e si era immerso nei lavori della campagna. Si dedicava poi al canto della preghiera, in particolare quello gregoriano».

Al seguito della comunità religiosa, Giovanni aveva viaggiato in lungo e in largo: era stato a Gerusalemme (dove la comunità è stata fondata nel 1979 sul monte Sion), in India, Africa e Cina. «Attingendo alla ricchezza della nostra piccola comunità, Paolo ha avuto a disposizione i doni del Signore per trovare l’ambiente naturale in cui poteva dispiegare le sue capacità letterarie, artistiche e spirituali. Viene meno una presenza significativa nella nostra comunità, ma resta un grande esempio di perseveranza, che è stimolo per tutti noi», dice padre Orfeo.