"Non sono un ‘epurato’ e non me ne vado dal Pd"

Enzo Lattuca, deputato cesenate del Pd, è il più giovane parlamentare italiano

Enzo Lattuca

Enzo Lattuca

Cesena, 23 aprile 2015 - Enzo Lattuca, il più giovane parlamentare italiano, è uno dei dieci ‘dissidenti’ del Pd depennati dalla Commissione affari costituzionali. Bersaniano della prima ora, adesso naviga nel magma della minoranza piddina che si oppone all’Italicum, la nuova legge elettorale che Renzi vuol portare a casa a tutti i costi.

Lattuca, si sente un ‘epurato’ oppure la sostituzione in Commissione è una semplice dinamica interna del partito?

«Né l’uno né l’altro. E’ una scelta politica forte però. Ed è il segno che qualcosa non ha funzionato nel dibattito interno e nella condivisione di una posizione importante. Ho accettato di non dover votare contro le mie convinzioni».

Renzi sostituisce che non condivide la sua linea: non mi sembra differente da Grillo che caccia i dissidenti.

«No, la scelta è compatibile coi regolamenti della Camera. Anche se il problema politico, come ho detto, rimane e dovrebbe spingere ad avviare una riflessione nel partito».

Perché lei è contrario all’Italicum?

«Perché non garantisce pienamente ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari con le preferenze e perché attribuisce al primo partito, anche se netta minoranza, un premio di maggioranza unico al mondo. Un principio pericoloso».

Ma il Pd ha una posizione ufficiale chiara.

«Sono contrario come deputato, non come esponenente della minoranza. Il mio ruolo di parlamentare è fare una buona legge elettorale».

E nel caso si arrivasse al voto di fiducia sull’Italicum?

«Lo riterrei una forzatura ma credo che sia opportuno che il governo vada avanti».

Quindi voterebbe la fiducia?

«Sì. E dico chiaramente che chi vota contro deve trarne le conseguenze ed uscire dal partito. Se lo facessi, io mi dimetterei».

Nessun rischio di scissione?

«Intendo rimanere nel Pd. Certo, mi piacerebbe che fosse un partito dove chi esprime opinioni diverse non sia costretto a dimettersi».

Ma il Pd di Renzi sta cambiando pelle. La minoranza ne prenderà atto?

«Mi preoccupa il fatto che il Pd sia diventato un asso pigliatutto – un esempio: accogliendo Migliore di Sel e Romano di Scelta Civica – piuttosto che il baricentro del centrosinistra. Ma resto nel partito perché me ne sento parte».