Cesena, 17 maggio 2014 - Vita da premier a una settimana dalle elezioni. Tra l’agenda fittissima e un fiume di orari impossibili da far combaciare, Matteo Renzi ieri ha deciso di iniziare la giornata unendo l’utile al dilettevole: sveglia puntata un’ora prima del previsto e alle sette in punto eccolo lì, in maglietta e calzoncini pronto a salire su un tapis roulant del Technogym Village in compagnia di Nerio Alessandri, il patron dell’azienda (FOTO e VIDEO).

Il Presidente del Consiglio dopo il comizio che venerdì sera ha infiammato piazza del Popolo ieri mattina ha fatto visita a tre aziende cesenati, partendo proprio dalla patria del wellness. Dopo l’allenamento, Renzi è tornato a indossare i jeans e a parlare di economia e di futuro con i suoi interlocutori in un incontro a porte chiuse nel quale si è affrontato anche il tema della Valle del Benessere, quella Romagna che dovrebbe diventare l’esempio per un nuovo stile di vita, migliore, da adottare ovunque. La visita dello stabilimento si è conclusa con un veloce saluto ai dipendenti, reduci da una partitella di basket o da un’oretta di ginnastica. Perché il buon esempio bisogna darlo prima di tutto in casa propria.

Qualche foto ricordo e via, verso la sede di Orogel, dove a fare gli onori di casa c’era l’amministratore delegato Bruno Piraccini, che ha presieduto un veloce incontro con un gruppo di imprenditori del settore ortofrutticolo. Scambi di idee, richieste e rassicurazioni (ci mancherebbe, tra una settimana si vota), dopo di che arriva il momento dei saluti. Qualche convenevole e il passo rallenta. E’ il momento giusto. Dalle retrovie avanza una donna, che sotto gli occhiali da sole nasconde gli occhi gonfi. Si avvicina, prende coraggio e allunga un braccio per toccare la spalla del premier: «Presidente, si ricordi anche dei portatori di handicap e delle difficoltà delle famiglie che se ne prendono cura». La donna parla di sua figlia, che lotta con la malattia ma che vede togliersi i sussidi. Si commuove e cerca un abbraccio. Il premier risponde al gesto, la ascolta e poi annuisce. La lascia con parole di conforto assicurando attenzione sul tema, prima di finire in mezzo a un gruppo di lavoratrici che chiedono certezze sulla pensione.

L’ultima tappa è allo stabilimento di Amadori. La battuta è in canna e non tarda ad arrivare: «Alla Technogym mi hanno fatto correre, qui almeno ci sarà da mangiare…». La visita si conclude con l’omaggio di un quadro firmato da Tonino Guerra che conquista l’ospite illustre: «Questo lo porto a Palazzo Chigi», assicura prima di salire sulla macchina già accesa che punta verso Forlì.

Luca Ravaglia